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Chiariello: “Pafundi in nazionale? Non lo trovo giusto. Vi spiego il motivo”

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Le parole di Umberto Chiariello a Radio Napoli Centrale: il suo editoriale

Giovanni Ibello

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla RadioUmberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it:

Le parole di Umberto Chiariello a Radio Napoli Centrale: il suo editoriale

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"La Nazionale italiana, in questo momento, lavora solo per il ranking visto che è miseramente fuori dal Mondiale. Mancini ha fatto esordire un sedicenne che non ha mai giocato in Serie A, Pafundi, ma devo essere sincero: farà piacere solo alla famiglia del ragazzo ed al ragazzo, ma non trovo giusto che ciò accada.

Non lo trovo giusto per chi lavora sodo, per chi come Bruscolotti non ha mai visto la Nazionale nonostante il rendimento, per chi pensa che la Nazionale va conquistata con fatica, questo è un modo per svilire la maglia azzurra. Posso capire gli stage, ma farli giocare senza merito no, non c’è giustizia, né riconoscimento".

Su Grifo

"Grifo col Friburgo è secondo in classifica, ha fatto una tripletta determinante con l’Union Berlin e ieri ha fatto una doppietta con un primo gol che è un regalo di Raspadori, giocatore completo che sa fraseggiare, venire in contro, giocare per la squadra, servire gli assist giusti. Per non parlare di Di Lorenzo, uno dei terzini più forti del mondo con la capacità di inserimento".

Su Meret

"Meret ieri nel secondo tempo ha blindato la porta, ha fatto parate eccezionali ed ha staccato un importante biglietto in Nazionale, nonché il miglior portiere del campionato italiano grazie alla continuità ottenuta.

Non ce l’ho mai avuta con Ospina, un professionista serio, chapeau a lui, ma avevo lanciato un assunto: Ospina ti dà assoluta garanzia, ma il miracolo non te lo fa, la parata determinante, nei momenti determinanti non te la fa, è un usato sicuro. Ha fatto bene, sapeva giocare con la squadra, fortissimo in uscita alta ed ha fatto ottimi anni a Napoli, lasciando un grande ricordo. Meret è un’altra stoffa, è un portiere che determina, fa errori rarissimamente e, seppure debba ancora affinare certe caratteristiche, sta dimostrando di saper giocare con i piedi, di essere determinante. Nei momenti clou di alcune partite determinanti, è stato protagonista con alcune parate".