Il bagarinaggio, che storicamente a Napoli ha sempre spadroneggiato, non esiste più. Il controllo dei rapporti tra calciatori e società civile è serrato e non ammette deroghe. Calciatori, anche molto amati dai tifosi, che direttamente o inconsapevolmente sono stati accostati a figure e a storie losche della città (Lavezzi, Paolo Cannavaro, Reina), dopo poco tempo hanno fatto le valigie e hanno dovuto lasciare la maglia azzurra.
La società non è mai scesa a compromessi con le frange violente del tifo e ha sempre pubblicamente manifestato la sua indignazione per i comportamenti incivili, marginalizzando i gruppi ultrà. In certe dinamiche, il Napoli sembra un corpo estraneo a Napoli. Questa estraneità, in un territorio oggettivamente difficile, non viene mai evidenziata. Anzi, De Laurentiis è spesso accusato di voler tenere il Napoli lontano da Napoli, con la sede di fatto nei suoi uffici romani, e il centro di allenamento a Castel Volturno, lontano dal cuore di Partenope. Tuttavia, guidare il Napoli e tenerlo per due decenni lontano da ambienti inquinati è un risultato ottenuto anche grazie a questo distacco da certi circuiti di interessi.
Il Napoli non è mai stato così orgogliosamente libero da compromessi, in campo e fuori. Oggi al Maradona, in tutti i settori, si respira un’atmosfera di piacere, un vero e proprio teatro in cui la presenza di famiglie e bambini arricchisce di entusiasmo un ambiente comunque trainato dalla parte sana del tifo organizzato. Sicuramente un risultato più difficile di uno scudetto."
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