I colleghi de L'Ultimo Uomo, rivista specializzata sull'approfondimento del calcio, hanno dedicato un lungo editoriale a Kvaratskhelia. Il pezzo a firma di Emanuele Atturo, è davvero uno spettacolo. Ve ne proponiamo un estratto: "Ci stiamo abituando alla grandezza di Kvaratskhelia? La sua capacità di segnare gol strepitosi, fare magie, trascinare la squadra prima in classifica, è qualcosa che stiamo cominciando a dare per scontata? Una cosa che succede, parte del paesaggio, la normalità? A marzo ha segnato 2 gol e servito 1 assist nelle tre partite giocate e soprattutto ha dato un’altra dimostrazione di onnipotenza nella partita contro l’Atalanta.
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L’analisi de L’Ultimo Uomo: “Ci stiamo davvero abituando alla grandezza di Kvara?”
Così i colleghi de L'Ultimo Uomo sul talento di Kvaratskhelia
—Quel gol, quello dell’1-0 allo Stadio Maradona, è uno di quelli che ricorderemo quando penseremo a questa stagione del Napoli, al primo anno di Kvicha Kvaratskhelia in Serie A. Quando racconteremo di questo fenomeno georgiano atterrato in Italia come un alieno, con l’aria del “tormentato poeta d’amore, o del sognante studente di scienze politiche” come l’ha definito Rory Smith sul New York Times. Quel gol che ha segnato all’Atalanta è un’altra firma d’autore, l’opera di un artista ormai affermato, di cui abbiamo imparato a conoscere lo stile, i tic, i riferimenti. Le finte di corpo, gli assoli con cui piega le gambe dei difensori: sono come la luce irreale di certi dipinti di Magritte, le mani contorte di Schiele, dettagli che sono di Kvaratskhelia e di nessun altro. Ma quel gol all’Atalanta non possiamo darlo per scontato. Quando ci era successo di vedere un giocatore mettere in ginocchio un’intera difesa avversaria?" (clicca qui per leggere l'articolo completo, più che un articolo un mini-saggio)
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