The Turning Point – Napoli-Juventus, il vero vincitore è il San Paolo

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo di analizzare la chiave di volta dei match giocati dal Napoli. Campionato, Champions League o Coppa Italia assisteremo sempre ad un episodio che cambierà le sorti dell'incontro e noi saremo pronti a raccontarvelo.

Napoli-Juventus non è una delle tante partite che si disputano nel corso di un campionato, Napoli-Juventus è LA partita. Sì, perché al San Paolo per questo match si è raggiunta la capienza massima: più di sessanta mila cuori che battono all'unisono, sessanta mila voci che cantano e riscaldano l'aria di un primo dicembre tipicamente invernale. In campo vincono i bianconeri con la rete di Gonzalo Higuain, un ex azzurro. Il "tradimento", così si parlò del suo passaggio alla Juve, non è ancora stato digerito dai napoletani. Fischi e cori contro il giocatore che fino a due stagioni fa era il più acclamato da quella stessa tifoseria, basta un attimo perché tutto cambi.

L'ironia del destino però ha voluto che il tentativo di intimidire Higuain sia servito soltanto a renderlo ancora più spietato. Due palloni toccati in area di rigore del Napoli ed un gol realizzato (quello vittoria). Il match è stato tutt'altro che spettacolare, le due squadre hanno deluso le aspettative: la Juve dopo la rete si è chiusa in difesa, il Napoli invece è parso aver lasciato a casa il gioco incantevole che lo contraddistingue: la stanchezza la fa da padrona. Se il campo non regala le dovute emozioni, allora ci pensa il San Paolo a dimostrarsi, ancora una volta, una meraviglia per gli occhi.

Il popolo napoletano è ormai maturo e, nonostante la sconfitta, canta a squarciagola "Un giorno all'improvviso". Il punto di forza del Napoli, quando tutto manca, è la cornice di pubblico che solo a Fuorigrotta si riesce a creare. Una carica impressionante, un valore aggiunto che potrà spingere gli uomini di Maurizio Sarri a competere per il titolo fino al termine della stagione.

REDAZIONE - Luca D'Isanto e Armando Inneguale.

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