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Tudor: “Stiamo crescendo. Il mio calcio? Impossibile proporlo in grandi squadre…”

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Igor Tudor può essere soddisfatto: il Verona ha affossato Lazio e Juve ed ha bloccato un Napoli formidabile con 32 punti in 12 partite

Mattia Fele

Il Napoli impatta in casa contro il Verona. Uno a uno contro gli uomini di Igor Tudor, molto attenti nel primo tempo e nel secondo ad impedire il gioco degli azzurri di Spalletti. Il tecnico degli scaligeri è intervenuto nel post-gara ai microfoni di DAZN.

Tudor: "Il mio calcio? Difficile adattarlo ad una grande squadra"

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Sul pareggio

"Siamo cresciuti difensivamente. All'inizio facevamo fatica, ma ora stiamo giocando bene anche nel contenere gli avversari. Ora la squadra aiuta in fase difensiva. Poi davanti creiamo sempre qualcosa, abbiamo ottime qualità".

Sui princìpi di gioco

"Credo che un allenatore debba evolversi e debba svilupparsi. Ogni anno c'è bisogno di studiare, il calcio cambia sempre e va in direzioni diverse. La gente allo stadio è sempre più esigente: bisogna pressare in avanti ed attaccare. Mi piaceva la pressione a zona, ma ora ho scelto di far marcare a uomo perché mi dà più garanzie. Si tratta di un lavoro che va fatto forte in settimana. Per farlo devi allenarti davvero tantissimo".

Sulla preparazione delle partite

"Dipende dal modulo degli avversari. Allenare oggi non è semplice, ci sono molti dettagli. Posture, momenti, letture di gioco: tutto è importante. I calciatori vogliono sempre attaccare e ciò ti dà molta mentalità, però bisogna anche aggiungere l'aiuto nella fase di non-possesso. Per i difensori non è semplice l'uno-contro-uno, nessuno può farlo sempre. Fondamentali sono i raddoppi, saper andare sia indietro che in avanti. Questo tipo di calcio farebbe fatica ad attecchire su una grande squadra, ma comunque si potrebbe trovare un compromesso. Questo calcio è un po' malato, ma in senso buono: non puoi proporlo a Ronaldo o ad altri campioni".