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CDS: Triplo regalo per Ancelotti

CDS: Triplo regalo per Ancelotti

Meret potrebbe rientrare tra i convocati proprio con l’Udinese Ghoulam si riprende la fascia Younes torna dopo 214 giorni

Redazione

E adesso che sta per scoccare l’ora, sarà un giorno (calcistico) e forse poco più, val la pena di lasciarsi alle spalle tutto ciò ch’è stato, persino l’ira d’un momento: è volato via il tempo, settimane e settimane a perdersi nel conto alla rovescia inevitabile da affrontare per darsi un tono o una speranza, scrutando il vento, sentendo il corpo e annusando l’aria. Ma sta per chiudersi un ciclo e alle spalle, va da sé, resterà un tunnel nel quale lasciare semplicemente i ricordi di Meret, di Ghoulam, di Younes, d’un Napoli che è rimesso praticamente a nuovo, prende energia fresca da se stessa, se la spruzza intorno, come se stesse iniziando una nuova vita e volesse viverla per davvero, liberamente.

MERET

Vedi Udine e poi....? Casa, dolce casa: sarebbe l’attimo fuggente, da cogliere al volo, tuffandosi dentro il proprio vissuto, l’infanzia, l’adolescenza, le prime gioie condivise con quel mondo che appartiene, giustamente, sempre e comunque ad Alex Meret, ventuno anni e una serie di accidenti da potersi già lagnare con il destino. Ma forse ci siamo, può essere una data quel 20 ottobre da segnarsi sul calendario personale: va benino, va benone, va meglio e pure i dolorini, l’eredità della frattura all’ulna sinistra cominciano a dar tregua e a riveder la luce della porta. Ma c’è una tempistica ovunque e l’ottimismo della volontà può bastare o anche no: però almeno adesso se ne parla, si coglie in vicinanza il profumo della vigilia, quell’ansia che prende chiunque, mica solo un giovanotto predestinato! E Udinese-Napoli, nell’elenco dei convocati, semmai persino in panchina, sarebbe una piccola ricompensa che gli si potrebbe concedere a distanza di 172 giorni da Spal-Roma, quando fu impossibile parare quello sgambetto....

GHOULAM

Undici mesi, ma si fa per dire: perché ormai è un anno (da incubo) che gli è sfuggito da quella fascia sinistra dominata in lungo e in largo. Ma la freccia azzurra si sta scaldando, per recuperare ciò che è sfumato: l’autorevolezza nella interpretazione, la riconoscibilità in Europa (e nel Mondo), uno status da top player del ruolo che avrà bisogno della condizione e della postura migliore, magari la stessa del primo novembre dell’anno scorso, Napoli-Manchester City, e siamo a 344 giorni fa, quando un “bello di notte” s'aggirava a sinistra.....

YOUNES

E poi c’è Younes, il bambino prodigio che appena sedici mesi fa mise piede nella nazionale tedesca, tra mostri sacri campioni del Mondo...C’è Younes, quello al quale il 2018 ha strappato l’allegria, ripetutamente; quello che ora sta azzerando quest’anno turbolento, in cui gliene sono capitate così tante, comprese certe scelte poi rimesse in discussione con autocritica, da non crederci. L’ultima è stata la più dolorosa, rottura del tendine d’Achille, l’ennesimo colpo secco per un umore che sta riemergendo come quel talento strappato a parametro zero dall’Ajax. Però i sorrisi ci sono e anche la certezza di aver aspettato persino anche troppo: 214 giorni dall’ultimo dribbling, e non fu quello alla malasorte, accanitasi brutalmente e dopo che con l’Ajax era finito tutto e in malo modo. Ma ora twitta, avvisa, si annuncia, si prepara e spera che ci sia un futuro anche in Champions, per poter rientrare in lista e rimettersi in discussione con quel carico di genialità che gli è stata riconosciuta sino a dicembre 2017, prima che capitasse tutto ciò.