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Anna Trieste: il 10 marzo nella storia delle grandi figuracce azzurre

Anna Trieste: il 10 marzo nella storia delle grandi figuracce azzurre

Prendete un foglio, attaccatelo in bella vista su un muro qualsiasi di casa e segnateci sopra questa data: 10 marzo 2019. Quando qualcuno la vedrà e vi chiederà che cosa è successo di tanto importante quel giorno da meritare...

Redazione

Prendete un foglio, attaccatelo in bella vista su un muro qualsiasi di casa e segnateci sopra questa data: 10 marzo 2019. Quando qualcuno la vedrà e vi chiederà che cosa è successo di tanto importante quel giorno da meritare addirittura la segnatura a vita dell'inchiostro sulla carta voi gli risponderete: 'Niente, è successo che il Napoli ha fatto una grande figura di mmerd a Reggio Emilia'. Sì, perchè pur volendo utilizzare un'espressione più elegante o una locuzione linguisticamente più edulcorata, sarebbe storicamente e intellettualmente disonesto descrivere la prestazione di ieri degli azzurri col Sassuolo con parole diverse da 'figur e mmerd'. Spenti, sfasteriati, senza genio. Incapaci non dico di abbuffare di palloni la porta e il portiere degli emiliani ma quanto meno di bissare la prestazione tutto sommato positiva con la Juve e dimostrare a se stessi e agli altri che il secondo posto in classifica è tutt'altro che immeritato. Male i turnoveristi, meno peggio i titolarissimi. E a nulla vale il gol di Insigne nel finale per ridare il sorriso ai quasi settemila napoletani giunti fino a Reggio Emilia.

Per capire il dramma vissuto ieri dai tifosi azzurri basti pensare che l'unica cosa in grado di mitigare l'amarezza è stata, per circa sessanta minuti, la necessità di capire che cazz era quell'oggetto misterioso in campo posto nella mediana sulla sinistra. Si muoveva a tratti e a tratti sembrava avere vita ma poi nulla più. Pare si chiami Verdi. Pare, però, perchè, nonostante la fama di piede ambidestro, ieri manco con il Sassuolo è riuscito a fornire ai tifosi una scusa valida per imparare a scandire il suo nome. Insomma, va bene avere la testa alla Coppa e però a Reggio Emilia almeno i piedi li potevano portare, jamm! Il Mattino.