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Ancora: “Napoli esperienza indimenticabile, vi svelo perché ho lasciato l’incarico”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
L'ex personal trainer azzurro ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Derby Derby Derby

Tiberio Ancora, ex personal trainer del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Derby Derby Derby, soffermandosi sui motivi che lo hanno portato a lasciare l'incarico con il club azzurro.

Ancora e i motivi che lo hanno portato a lasciare il Napoli

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"Sicuramente è stata un'esperienza indimenticabile. Con un profilo molto basso, perché sapevamo che venivamo da un decimo posto l'anno precedente, ed era una squadra e un ambiente da rifondare. C’era l'ambizione di fare bene ma anche la consapevolezza che, con il lavoro, si poteva raggiungere qualcosa di importante. Però dalla nostra avevamo la garanzia di essere guidati da un grande allenatore come Conte. Scudetto? Impossibile asserire che l'ha perso l'Inter. Siamo stati in testa per... Quante settimane? Più di venti... Abbiamo strameritato di vincere il campionato.

Conte? Si è sempre creato un ambiente uguale ovunque siamo andati, in qualunque squadra... Massimo rispetto, massima complicità, l'equilibrio, il rispetto dei ruoli, sempre. Tutti quelli che fanno parte della squadra, hanno un profilo tutto uguale, altrimenti non puoi stare con Conte. L'educazione, il rispetto, viene imposto da chi dà l'esempio.

I ragazzi sono stati veramente encomiabili, perché non hanno mai detto una parola fuori posto, ma si sono sempre sposati al servizio della causa. Hanno anche preso consapevolezza e visione che quello che stavamo facendo tutti, dal primo all'ultimo, poteva essere la strada giusta. I risultati gli danno ragione.


Infortuni? Il periodo tra gennaio e febbraio non è stato positivo, abbiamo rallentato e perso qualche punto per strada. C'è stato un picco nell'anno nuovo ma la nostra squadra è stata tra quelle che ne ha avuti di meno, tra le prime quattro o cinque di meno. Ci sono delle statistiche inconfutabili che dicono che il Napoli è una delle squadre che ha subito meno infortuni di tutte le altre.

Ci tengo a precisare, non sono un nutrizionista! I miei riferimenti passavano da un ricondizionamento totale: dalla forza, dall'agilità, la coordinazione, l'esplosività, dall'alimentazione, l'integrazione. Percentuali di massa magra, massa grassa, idratazione, la frequenza cardiaca, l'ossigenazione, l'agilità, la coordinazione, l'esplosività e di usarli per mantenere l'atleta dentro questi range. Non dirò mai chi sta in quelle percentuali, ma chi sta in quelle percentuali ha reso al massimo. Io ci metto la faccia sempre in tutto quello che dico e quello che faccio.

La società mi ha presentato un contratto dove volevano che io stessi fisso a Napoli; per me non era possibile rimanere fisso con uno studio che ho a Lecce dove ho tanti appuntamenti al giorno e uno studio con otto collaboratori Faccio 80 appuntamenti al giorno… Il mio studio è la mia vita, è la mia prima certezza: non me lo tocca nessuno. È stata una decisione dura… Bisogna prendersi delle responsabilità, e quindi ho deciso così. È stato un bellissimo ambiente in cui lavorare, sono stato molto bene e lasciarlo non è stato facile".