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Tavecchio: “Malcuit? Fui chiamato razzista quando parlai di troppi stranieri in A…”

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L'ex presidente della FIGC a tutto campo sulle principali vicende calcistiche italiane e non

Giuseppe Canetti

Carlo Tavecchio, ex presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per parlare delle principali vicende del calcio italiano e internazionale.

Le parole di Tavecchio

Tavecchio: “Malcuit? Fui chiamato razzista quando parlai di troppi stranieri in A…”- immagine 2

Ecco quanto dichiarato da Tavecchio dell'emittente radiofonica:

"Gli errori dei portieri? Ormai fanno parte del sistema di gioco difensivo dove li utilizzano negli schemi. Alcuni arrivano fino a alla trequarti campo, passano la palla, arretrano. Sono soggetti a più rischi, più giochi e ti sposti e più hai possibilità di sbagliare. Ognuno deve utilizzare i mezzi che ha in maniera consona. Il direttore d’orchestra, ovvero l’allenatore, deve sapere se il trombone e l’arpa suonano bene. Se non hai un portiere bravo con i piedi e lo obblighi ad utilizzarli, devi aspettarti l’errore”.

Su Manchester City–Real Madrid

"Sono rimasto impressionato. Il Real è il Real, anche dopo i primi due gol presi in dieci minuti. Ora c’è il ritorno, bisognerà vedere. Sono due squadre che meritano queste serate e queste competizioni”.

Sulla possibile introduzione del tempo effettivo

"Secondo me sarebbe un problema. Pone delle complicazioni arbitrali, credo che adesso il calcio è bello perché è così. Ne sono già state fatte di varianti, il tempo è una cosa oggettiva, difficile da stabilire, ma tutto è possibile".

Sul calcio italiano

"Come farlo tornare competitivo? Ora ci saranno delle situazioni che saranno chiarite con la disponibilità finanziaria e l’indice di liquidità. Il mondo cambierà, ci sarà una riduzione di compensi, un mercato che non agirà più con acquisti da centinaia di milioni. Ci sarà un livellamento della situazione. È fortuna nascere su un barile di petrolio, ma è una fortuna di pochi. L’Italia è un paese manifatturiero, ogni volta deve inventare per guadagnare. Il calcio non potrà esplodere come si pensava. Se poi ci sono quelli che tirano fuori dal cobalto o dal titanio o da altre fonti su cui sono seduti sopra non lo so. L’Italia è un Paese manifatturiero. Non è un’abilità avere il petrolio sotto, ma saper sfruttare le proprie risorse. Mi spiego: chi ha inventato la pizza? I napoletani. Il telefono? Meucci. La batteria? Volta. Dovrebbero darci soldi solo per averle inventate certe cose. Sono tutte italiane, perché dovremmo dare il nostro know how al mondo e dare la fortuna agli altri? Troveremo un modo per risollevare anche il nostro calcio".

Sull'Inter e sulla corsa scudetto

"Ha perso due calciatori importanti, ma ha tenuto Brozovic e Perisic che fanno la differenza. La cosa drammatica è che se fai i conti dei prodotti delle Primavera nelle prime quattro in classifica, sono zero. Scudetto? Più che da Bologna-Inter, lo scudetto dipenderà dal calendario del Milan, che non è da ridere. Se l’Inter vince con il Bologna non significa niente".

Sulle cene di squadra decise dal Napoli

"Dovrebbero essere la normalità. Chi vive in una comunità deve avere un rapporto preferenziale, quasi intimo. Lì ci sono stati degli errori tremendi, Meret ha fatto una zozzeria ma può capitare. Il Napoli è una grossa squadra, non confondiamoci. Non voglio giudicare Spalletti, né De Laurentiis, i quali hanno messo in piedi un sistema che ha fatto sì che il valore di Osimhen, ad esempio, arrivasse a cento milioni. Si poteva fare di più, ma vanno fatti i complimenti per quanto fatto".

Sugli errori di Malcuit

"Ho pensato che il tempo è galantuomo. Quando ho parlato di troppi stranieri in Italia, sono stato accusato di essere razzista. Gli stranieri ci vogliono, ma quelli forti, non quelli scarsi (ride, ndr)".