REPORT Agnelli cinque giorni fa ha usato i primi minuti dell’assemblea per alcune precisazioni: «Alessandro D’Angelo non ha aiutato a introdurre “striscioni canaglia” su Superga: lo prova la sentenza della Corte Federale d’Appello del 22 gennaio 2018. Non solo: gli autori di quello striscione sono rei
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Caso Juve-striscioni, Report insiste
L’ex di Bucci: «Con D'Angelo entrava tutto»
confessi». La definizione di «striscioni canaglia» è la stessa usata da Agnelli in un tweet del 24 febbraio 2014. La sentenza della Corte Federale d’Appello invece distingueva tra i due striscioni.
Per quello con la scritta «Solo uno schianto », esposto al secondo anello nella zona dei Drughi, c’è stata la confessione di tre tifosi. Per il secondo, esposto al primo anello, la Corte scrive che «appare improbabile collegare a D’Angelo l’introduzione».
Report ieri ha posto dubbi su questa doppia valutazione. Quanto al reo confesso – gli altri due ultrà hanno un ruolo minore , Report riprende il verbale della Questura di Varese in cui il tifoso dichiara di aver occultato lo striscione sotto la felpa. In quel verbale citato anche dal presidente Agnelli durante l'assemblea degli azionisti il tifoso dice che quel giorno venne fermato dalla Guardia di Finanza e multato per aver tentato di entrare con un abbonamento altrui. Il dubbio lasciato nell’aria da Report nasce da quell’episodio: è possibile che gli agenti della Finanza lo abbiano multato senza accorgersi di uno striscione nascosto sotto la felpa? Per rispondere bisognerebbe capire se c’è stata una perquisizione, elemento a cui nel verbale non si fa riferimento. Quanto all’altro striscione, il dubbio è sulla possibilità che D’Angelo abbia trattato anche con gruppi ultrà diversi dai Drughi, cioè quelli che occupavano il primo anello. Per la Corte Federale l’ipotesi è da escludere, Report ha un’opinione diversa.
D’ANGELO La puntata di ieri però mette in cattiva luce soprattutto D’Angelo. Report ha intervistato
nuovamente la compagna di Bucci. Gabriella Bernardis, parlando di Ciccio e di quel derby, dice che «uno striscione dovrebbe averlo fatto lui». Poi racconta che Bucci le avrebbe detto di non essere preoccupato perché «con Alessandro (D’Angelo, ndr) riesco a fare tutto, anche a fare entrare quello striscione ». La chiave qui è nel confine tra il normale dialogo con gli ultrà e la collaborazione nell’introduzione di materiale illegale. Gabriella Bernardis inoltre racconta di una sua domanda al
compagno sulla possibilità che i tre rei confessi non fossero responsabili e riporta la risposta
che Bucci le avrebbe dato: «Fatti gli affari tuoi». Improbabile che questo porti a una riapertura
delle indagini.
Gazzetta dello sport
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