E sono due: due stagioni da protagonista, ad alto livello, cavalcando sulla fascia destra, sovrastando avversari e pregiudizi, accettando – volentieri – gli elogi, aprendo e chiudendo triangoli, raddoppiando in marcatura, guadagnando il fondo, svolgendo perfettamente tutti i ruoli che sono inclusi nel concetto di “terzino” secondo il suo allenatore. Elseid Hysaj è il fedelissimo di Maurizio Sarri, un ventitreenne che ha già alle spalle cinque stagioni ad alti livelli (tre in Serie A) quasi fosse un veterano a queste dimensioni di calcio.
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E sono due: due stagioni da protagonista, ad alto livello, cavalcando sulla fascia destra, sovrastan
E sono due: due stagioni da protagonista, ad alto livello, cavalcando sulla fascia destra, sovrastando avversari e pregiudizi, accettando – volentieri – gli elogi, aprendo e chiudendo triangoli, raddoppiando in marcatura, guadagnando il fondo,...
PILASTRO. Da due stagioni la sua vita calcistica s’è trasferita a Napoli dopo aver ringraziato a dovere, e giustamente, la società Empoli per le opportunità che questo albanese dal cuore tenero e la scorza dura (per info rileggere la sua storia…) ha sfruttato sin da subito evitando di correre il rischio di inseguire rimpianti. Nell’estate del 2015, quella che per molti coincideva con la fase di “ridimensionamento” del Napoli, fu un affare strapparlo ai toscani per appena cinque milioni di euro. Oggi Hysaj, che ha già rinnovato il precedente contratto fino al 2022, è un pilastro della squadra e quest’anno, dopo un periodo d’iniziale difficoltà coinciso con la fine degli Europei (altro palcoscenico che l’ha reso protagonista), è tornato ai suoi livelli con prestazioni convincenti e, soprattutto, con l’appellativo di “insostituibile” che è alla base delle sue qualità.
NUMERI. Sono 42 le presenze totali in stagione, potenzialmente 45 dato che all’orizzonte non ci sono dubbi sul fatto che sarà lui, da qui al termine del campionato, il titolare sulla corsia destra. L’ultima gara saltata in campionato risale al 10 febbraio scorso, contro il Genoa, quando la sua squalifica consentì a Maggio di rivedere il campo dopo settimane d’astinenza. Il vice capitano del Napoli, uomo spogliatoio di fondamentale importanza, ha ben presto imparato a convivere con l’ombra dell’albanese che, in due stagioni, ne ha eclissato impiego e opportunità. Maggio ha accettato la scelta del suo allenatore e, quando chiamato in causa, ha sempre offerto il suo contributo confermando di essere un professionista esemplare che non conosce la fatica né s’arrende al tempo che corre.
E IL GOL? Manca, non è nel repertorio di Hysaj e probabilmente non lo sarà mai. Sono altre le caratteristiche dell'albanese che, così come Ghoulam, collega di fascia opposta, non ha mai segnato una sola rete da quando è in azzurro. Non è un caso: nel collaudato meccanismo di gioco di Sarri i terzini raramente concludono l’azione. Sono altre le peculiarità di entrambi ed Hysaj e Ghoulam sono interpreti complementari che s’alimentano l’uno dei movimenti dell’altro. Hanno imparato a conoscersi, si cercano con lo sguardo, vanno su e giù con sincronismi perfetti, quasi fossero ascensori di grattacieli di spettacolo che non vanno mai nella stessa direzione. Si incrociano spesso senza mai camminare insieme. E il Napoli ringrazia sapendo di non poterne fare a meno.
Fonte : Il Roma
REDAZIONE - Antonio De Crecchio.
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