Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

calcionapoli1926 ultimissime calcio napoli De Laurentiis, è scontro col Comune di Napoli sul futuro del Maradona: le ultime

serie a

De Laurentiis, è scontro col Comune di Napoli sul futuro del Maradona: le ultime

tangenziale napoli
Calcio e Finanza ha fornito aggiornamenti sull'impianto di Fuorigrotta in vista di EURO 2032
Luca Buonincontri

La vicenda extra campo che tiene banco in casa Napoli, è quella legata al futuro dello stadio Diego Armando Maradona, ovvero il luogo in cui gli azzurri disputano le partite casalinghe. Calcio e Finanza parla di scontro tra il patron Aurelio De Laurentiis ed il Comune, nel decidere cosa ne sarà dell'impianto di Fuorigrotta in vista di EURO 2032. Di seguito quanto evidenziato.

Scontro tra De Laurentiis ed il Comune di Napoli

—  

"Entrando nello specifico della questione napoletana, va detto che si tratta di una situazione particolarmente complessa, considerando il totale disallineamento tra Comune e club. In pratica solo un chiarimento tra le parti potrebbe portare a una potenziale svolta in chiave EURO 2032, che ad oggi tuttavia sembra pressoché impossibile. Questo perché il proprietario del Napoli Aurelio De Laurentiis e l’amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi (eletto con una larga coalizione di centrosinistra, tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali) si trovano attualmente su posizioni diametralmente opposte per quanto riguarda il futuro dello stadio Maradona".  


Il piano del Comune

—  

"Da un lato, il Comune è intenzionato a portare avanti un progetto di restyling che si fonda su 12 punti, ma che considera la struttura attuale come solida e che parte quindi dall’impianto esistente per arrivare a un risultato finale che reinterpreti il Maradona in una chiave moderna e funzionale". 

Il piano di De Laurentiis

—  

"Di tutt’altro avviso invece è De Laurentiis, il quale sostiene che l’impianto cittadino vada ripensato da zero. «Non si può ristrutturare mantenendo tutto com’è. Bisogna sedersi con le Sovrintendenze e dire chiaramente che serve un progetto nuovo, funzionale e moderno. Bisogna chiamare i migliori: architetti giapponesi, americani, europei, chiunque possa contribuire a ridisegnare la città in modo spettacolare e utile. Napoli deve rinascere», ha spiegato nei giorni scorsi il presidentissimo azzurro". 

La volontà del patron

—  

"Del resto, De Laurentiis, che ha sostenuto più volte di non essere interessato al futuro del Maradona, esplicitando la volontà di costruire un nuovo impianto in un’altra zona della città, pare abbia posto l’attenzione sull’area di Caramanico nella zona di Poggioreale, ma la strada appare decisamente in salita. Anche perché in quell’area ci sarebbero infrastrutture fognarie necessarie e vitali per la città, che necessariamente paiono in contrasto con eventuali scavi o opere edilizie di grande spessore quale è uno stadio". 

Il pericolo in vista di EURO 2032

—  

"È evidente che questo impasse tra il sindaco e il proprietario della squadra che necessariamente dovrà fare uso dell’impianto non giova alla causa di quella che è storicamente considerata la “capitale del Sud”. E il pericolo, visto da sotto il Vesuvio, è che a rappresentare il Mezzogiorno nella cartina di EURO 2032 potrebbero essere Palermo o Cagliari (se non su entrambe) e non la sua città più popolosa".   

La situazione a Bari

—  

"Silenzio profondo invece da Bari, stessa proprietà del Napoli e situazione difficile dal punto di vista sportivo e societario (De Laurentiis deve vendere entro il 2028). La flebile speranza di vedere gli Europei nel capoluogo pugliese è legata al nuovo presidente della regione: Antonio Decaro".