Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, è intervenuto durante la celebrazione del 'Premio Maestrelli' a Fiuggi. Queste le parole raccolte dall'inviato di RMC Sport:
ultimissime calcio napoli
Rmc Sport – Baldissoni: “Roma, a breve lo stadio. Venderemo qualcuno”
Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, è intervenuto durante la celebrazione del ‘Premio Maestrelli’ a Fiuggi. Queste le parole raccolte dall’inviato di RMC Sport: Sulla stagione della Roma: “Manca poco per...
Sulla stagione della Roma:
"Manca poco per raggiungere un obiettivo importante in campionato, che ci consente di dar seguito a quanto abbiamo creato. Del percorso in Champions ci rimane la consapevolezza di quanto fatto. Con il piazzamento nell'Europa dei grandi, per il 4° anno di fila, e la semifinale con il Liverpool, la stagione della Roma è più soddisfacente rispetto a quella dell'anno scorso, stiamo crescendo".
Quanto manca per costruire lo stadio?
"Il progetto stadio è così ingombrante che nessuno lo potrà fermare. È un percorso complesso, ma il suo valore è indiscusso e lo hanno riconosciuto tutte le autorità, sia amministrative che politiche. È un investimento straniero e privato. Roma ha bisogno di questo, Roma deve collocarsi di nuovo in un'arena internazionale per tornare competitiva. La Capitale d'Italia deve attirare gli investitori europei. Siamo orgogliosi di portarlo avanti, siamo fiduciosi e ci sentiamo vicini. Speriamo di avere i permessi per costruire entro l'estate".
La Roma venderà i suoi pezzi pregiati?
"Le operazioni di mercato sono sempre delle scelte, delle volte tecniche e atre volte vincolate da regole finanziarie da rispettare. Anche il PSG, la Juventus e il Barcellona dovranno vendere dei giocatori e così dovremo fare anche noi. Il calciomercato è un'attività fisiologica. Ma tutto quello che si fa è sempre volto per ottenere un risultato migliore"
Una riflessione sul calcio italiano:
"La nostra cavalcata europea dimostra che il calcio italiano non è tutto da buttare, ci hanno seguito per tanti anni le altre nazioni. Abbiamo attraversato un periodo di calo dopo un decennio, che va dal 1989 al 1999, in cui abbiamo dominato in Europa. Ma il lavoro che c'è dietro, con la passione e la dedizione, non è da buttare. I segnali si vedono, dobbiamo essere consapevoli. Le infrastrutture, l'internazionalizzazione e l'innovazione consentono il progresso del movimento". Tmw.
© RIPRODUZIONE RISERVATA