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Coppola: “Spalletti sta lavorando bene. Osimhen la punta di diamante del Napoli”

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Le parole di Nando Coppola

Sara Ghezzi

Il Napoli il prossimo 4 gennaio riprenderà il suo cammino a San Siro contro l'Inter. Una sfida che potrebbe già mandare un messaggio importante al campionato. Tra i giocatori più attesi c'è sicuramente Kvaratskhelia, ma non solo. Infatti c'è attesa per le scelte di Spalletti e per giocatori come Osimhen, Zielinski, Kim e i reduci dal Mondale. Ne ha parlato l'ex portiere azzurro Nando Coppola a NapoliMagazine.com. A seguire le sue dichiarazioni.

"Spalletti sta lavorando bene. Osimhen la punta di diamante del Napoli", i l parere di Coppola

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"Il Napoli ha fatto grandissime cose fino ad ora, questo non può e ne deve dargli certezze assolute ma consapevolezza nei propri mezzi e sapere che la concorrenza sarà più agguerrita che mai... Per cui piede sull’acceleratore fin da subito. Il lavoro di mister Spalletti fin qui è stato a 360º, principalmente penso che abbia dato equilibrio e non mi riferisco solo ad aspetti tecnico-tattici. In più gli va riconosciuta la capacità di aver fatto sentire fin qui tutti utili alla causa, utilizzandoli a dovere; in questo modo ognuno ha avuto la possibilità di dare il proprio contributo"

Su Osimhen

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"Osimhen è la punta di diamante, ma credo esclusivamente ad una chimica di gruppo per vincere i campionati, dove il singolo campione mette il sigillo di volta in volta".

Sulla Champions

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"La Champions è una grande competizione ambita da tutte le principali e blasonate squadre europee, per quanto riguarda il Napoli penso che la differenza potrà farla la leggerezza con cui affronterà le partite. Rispetto allo scudetto le aspettative della piazza sono decisamente altre, ma è giusto sognare in grande e sapere che insieme società, tifosi e squadra possono raggiungere un qualcosa di straordinario".

Sui nuovi acquisti

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"Kim, Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone e Olivera hanno contagiato positivamente il gruppo migliorandolo sicuramente, in termini tecnici e morali, bravi anche i vecchi ad accoglierli, bravissimi i nuovi ad inserirsi presto e rispettando gerarchie e scelte. Il plauso maggiore a questo punto mi è doveroso farlo a chi ha scelto questi giocatori pensando che potessero completare al meglio l’organico e farlo crescere ulteriormente. Parlare di singoli è veramente superfluo in questo Napoli, tutti stanno dando il 100% delle loro possibilità e sono sicuro che getteranno il cuore oltre l’ostacolo quando sarà necessario".

Su Zielinski

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"Zielinski è da squadra di primo livello, ha raggiunto la maturità calcistica e umana del grande giocatore, con il suo modo di essere e il suo modo di giocare sta diventando sempre di più un grande trascinatore".

Su Meret

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"Meret è più sereno? Mi rifaccio ad una parola che ho espresso in precedenza e che caratterizza la mia persona oltre ad aver caratterizzato la mia carriera, EQUILIBRIO, l’equilibrio tra reparti dovrà essere il filo conduttore, ma in Italia la difesa ha portato a casa nella maggior parte delle volte il titolo a casa".

Sui meriti del Napoli

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"Come mai molti allenatori avversari non ammettono la superiorità del Napoli? In questa prima fase è giusto riconoscere i meriti al Napoli del cammino fin qui fatto, ovviamente ognuno fa il proprio gioco e difende il proprio operato, ma i risultati parlano per il Napoli. Ci sono ancora tante partite vedere è giusto pensare di poter raggiungere l’obiettivo per chiunque stia nella scia del Napoli e al Napoli non resta che continuare da dove ha lasciato".

Sui rinnovi

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"Rinnovi? È bello che società e giocatore lavorino per avere e dare continuità ad un progetto".

Sul sogno triplete

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"Triplete? Giusto sognare e ambire al massimo, ripeto più ci sarà “leggerezza” più ci si può esprimere al massimo delle proprie possibilità e abilità… A quel punto mai dire mai".

Sull'aggettivo per descrivere il Napoli

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"Un aggettivo per il Napoli? Impeccabile. Col passare del tempo e delle gare aumenteranno le aspettative".

Su cosa bisogna temere

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"Cosa bisogna temere? Saper convivere con quel tipo di pressione che la piazza di Napoli anche inconsapevolmente trasmetterà potrebbe essere il più difficile avversario".

Sui Mondiali

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"I Mondiali? La finale tra Argentina e Francia è stata una delle partite più avvincenti ed emozionanti degli ultimi tempi. Personalmente non amo fare paragoni, ogni epoca è stata segnata da grandi giocatori, che hanno emozionato le rispettive platee… Al di là delle gesta in campo, penso che la vera differenza sia nel carisma. Probabilmente Maradona in questo non ha eguali e noi siamo stati fortunati ad apprezzarne gesta in campo e carisma fuori. Senza giudicare il resto".