Sul futuro: "A Napoli mi hanno abituato bene dal punto di vista dell'entusiasmo e della gioia, qui è differente. Riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. L'anno sabbatico? Ve lo siete inventato voi e ve lo portate avanti voi, io ho solo detto che avevo bisogno di tirare il fiato e che avevo cose da sistemare. Mi ci vuole un po' di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno. Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori, ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l'anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa: impossibile ricambiare la gioia che mi hanno dato, difenderò sempre il Napoli".
Sulla Nazionale: "Non fate i cattivi, sto fermo sicuramente fino all'anno nuovo. Poi si vede come mi sento io, se ami una cosa come hai amato Napoli, poi è difficile. I tifosi mi hanno abbracciati, io faccio riferimento a loro".
Sul campionato e il mercato: "Vedo le stesse squadre, vedo grande voglia. Qualcuna si deve privare di qualche calciatore forte, ma è normale, dipende dai conti. Ci sono tanti calciatori forti in giro. L'importante è trovare l'ambiente giusto, Napoli in questo è stata eccezionale. Tutti a Napoli sono all'altezza. Loro partono come una delle pretendenti, hanno calciatori eccezionali, gente come Kvara, Osimhen, Di Lorenzo. Ma Inter, Juve e Milan sono scomodi. La Fiorentina? Bisogna fidarsi di Italiano".
Sui litigi: "Non ho litigato con nessuno? Questa è una cosa parziale di sicuro e anche un po' sbagliata perché non ho trovato nessuno che voleva litigare con me. Se nessuno vuole litigare con me, io non voglio litigare con nessuno. E poi l'obiettivo è sempre uno: non 'comando io', 'comanda lui' o 'si fa come dico io'. Per me si fa come dicono le persone intelligenti. Intelligente è colui che dice cose intelligenti. Se uno dice cose migliori di me si fa come dice lui, non ho problemi a dovermi accontentare di quello che dicono gli altri ed eseguire. Sono esecutivo al massimo, sono come Kim Min-jae".
Sulla Juventus: "È chiaro che quando si vuole bene a qualcosa bisogna dare ascolto al sentimento e alle cose che fanno piacere a chi vuoi bene. Non si può fare un torto a chi ti vuole bene. È una domanda troppo difficile a cui rispondere ora: e chi dice che andrà alla Juve perché ora c'è andato Giuntoli... è una equazione da poverissimi, da chi non ha argomenti".
Sui giocatori del Napoli: "Ce ne sono tanti di grandissimi calciatori al Napoli, se devo sceglierne uno mettendoci più cose dentro dico Giovanni Di Lorenzo. Il capitano è fatto di quella pasta veramente differente da tutti: per descrivere le caratteristiche di una partita si fa l'esempio di un recipiente, di una scatola: la partita è una scatola dove vanno messe più cose dentro. È chiaro che la tua qualità va esibita in modo totale ma serve anche metterci qualcos'altro: si dice che si dovrebbe essere scanzonati, ma anche esecutività. Noi ce l'avevamo tutte e due e Di Lorenzo è quello che riempie nel modo migliore la scatola della partita".
Su un possibile ritorno a Napoli: "Siccome ho detto che al Napoli voglio bene adesso gli lascio la tranquillità di fare le scelte che deve fare e di disputare un altro straordinario campionato visto che hanno una squadra straordinaria".
Le sue parole a Tuttomercatoweb
—Su Giuntoli alla Juventus: "Giuntoli alla Juve? Non devo dirgli nulla, sa tutto per poter andare ad organizzare una società importante come la Juventus. Sono felice per lui, è come me, è partito dai tornei rionali per arrivare al livello più alto, a fare il dirigente della Juventus. Per questo serve carattere, qualità e competenza e lui le possiede tutte. Se lo merita".
Su un possibile futuro alla Juventus: "Lo rispondo anche a lei e lo dirò anche a quelli che me lo domanderanno dopo perché mi faranno tutti la stessa domanda. Quando si ama qualcosa in maniera forte, poi è chiaro che bisogna anche andare ad avere attenzione a non fare del male alle cose che ami e a cui vuoi bene. Ci sono dei ragionamenti da fare. La Juventus comunque ha un grandissimo allenatore che è Allegri, un grandissimo direttore, una grandissima squadra. Anche se cambieranno rifaranno la squadra forte, hanno ambizioni forti e faranno i risultati che merita la Juventus. È un modo di dire semplice per creare un po' di colore".
Su Italiano: "Che ne pensa di Italiano? "Sa benissimo qual è il suo mestiere, sa benissimo che cosa ci vuole per diventare una squadra che possa piacere ad un pubblico di palato fine come quello viola. Un allenatore che gioca al risparmio sono convinto che non piacerebbe. Ora lui si incolpa di andare troppo di là? Ma togliere è facile, il problema è metterci e lui ci ha messo tante cose dentro questa Fiorentina. È il mio pensiero. Da ex giocatore della Fiorentina, da persona a cui sta a cuore la città da un punto di vista calcistico, storico ed emotivo dico che a me piace Italiano come allena e come interpreta il calcio".
Su Kim-Anguissa-Osimhen: "Ne ho avute tante di squadre forti, sono stato fortunato ad allenare. Questi sono tre calciatori straordinari. Mi hanno detto chi è il più completo del Napoli e ho detto Di Lorenzo prima. Kvaratskhelia ce lo vogliamo mettere dentro? Lei ha messo Osimhen, ma mettiamoci anche Kvaratskhelia. Poi c'è Zielinski, che ogni qualvolta non lo avevamo a disposizione siamo andati a cercare dov'era perché volevamo metterlo dentro, Meret ha fatto vedere subito quali qualità abbia, per cui se gli si dà la possibilità di giocare con continuità... Ce ne sono tanti altri di forti, però poi bisogna fare risultati contro colossi o squadre come quelle italiane non è facile".
Il tecnico inoltre ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport:
Sul calcio: "Il calcio è facile? Lo abbiamo imparato e lo sanno dire tutti, a noi piace sentire e provare a fare cose diverse. Serve entusiasmo"
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