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Spalletti: “Sintonia immediata con De Laurentiis. Europa League? Ci tengo molto”

Spalletti: “Sintonia immediata con De Laurentiis. Europa League? Ci tengo molto”

Le prime parole del tecnico di Certaldo

Enrico Esposito

Il grande giorno della presentazione di Luciano Spalletti è arrivato. Il nuovo allenatore del Napoliha toccato tanti temi nel corso della conferenza di oggi, parlando dei calciatori azzurri, degli obiettivi di stagione e molto altro.

Spalletti a ruota libera

“Ho fatto una promessa ai tifosi e al presidente: l’impegno. Tutti ci impegneremo al massimo. Con De Laurentiis d’impatto mi sono trovato bene perché dice ciò che pensa. Il presidente dice le cose in faccia”.

Sul Var:

“Per me è perfetto, mette in ordine tante situazioni. E si sono fatti passi da gigante!”

Sul modulo e sul ritorno del pubblico:

“Il 4-2-3-1 sarà la base di questo Napoli, ma poi la differenza la farà la qualità dei calciatori. Lo stadio Diego Armando Maradona pieno di tifosi sarà bellissimo”.

Sul gioco del Napoli:

“Non si può fare sempre la stessa cosa, bisogna sapere variare. Bisogna giocare di squadra ed essere uniti. Non voglio vedere calciatori che fanno quello che vogliono. Dobbiamo stare in 30 metri. Bisogna sacrificarsi quando ci sarà da difendere”.

Su Inter-Juve:

“C’è stato un cambiamento della classe dirigente. Ho fiducia negli arbitri. Mi fido che non ci sia malafede”.

Sul girone di ritorno del Napoli:

“Avevo dato disponibilità al presidente a gennaio ma preferivo partire a giugno. Gattuso ha dei meriti e io lo conosco bene. Non so cosa sia successo con Cagliari e Verona. La squadra ha vinto tante partite, poi capita la giornata storta”.

Sull’Europa League:

“Tengo molto alla competizione, come alla Coppa Italia e alle amichevoli. Saranno fondamentali gli allenamenti. Voglio che si lavori bene ogni volta e che non si snobbi nulla. Io sono abituato alla campagna e tutti gli animali che ci sono non dosano mai le forze. Dovremo essere così ogni partita”.

L’aggettivo per il suo Napoli:

“Voglio un calcio che somigli alla città e di cui gli sportivi ne siano orgogliosi. Voglio una squadra sfacciata di scugnizzi che credano nel proprio talento”.

Sulla Champions:

“Anche per far quadrare i conti l’obiettivo deve essere quello, ma bisogna avere calciatori forti. Sarà la mia ambizione ed ossessione. Napoli è la città che ha più napoletani in giro per il mondo. Hanno detto che a me la rosa va bene così, ed effettivamente è una rosa forte. Ma per tante questioni il prossimo Napoli sarà diverso da quelli precedenti. Lavoreremo per creare una squadra altrettanto forte”.

Sulla serie su Totti:

“Sono contento di avergli dato i contenuti per fare una serie tv. Ma li aveva anche da soli. Se me l’avessero detto prima gli dicevo un paio di scene per completare l’audience. Ora voglio pensare al Napoli e parlare di Napoli, ci sarà tempo per parlare delle cose meno importanti”.

Sui suoi obiettivi:

“Io penso solo al Napoli, sono qui per allenare bene questa squadra. Mangio una bistecca al giorno, non ho bisogno di una mucca. Voglio portare dei risultati e lasciare il segno”.

Sulle emozioni:

“Sono stato un po’ a casa. Mi sono vissuto la campagna. Sono emozionato, è un lavoro che mi piace. Ho allenatore a Roma nella città del Papa, a San Pietroburgo nella città degli Zar, a Milano la città della moda. Ora allenerò il Napoli e sono orgoglioso. Siederò sulla panchina dove ha giocato Diego Armando Maradona. Qui il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”.