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Spalletti: “Vicini allo scudetto. Salernitana? Sfida estrema, ma insieme siamo invincibili”

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Domani andrà in scena al Maradona la partita tra Napoli e Salernitana, valida per il 32esimo turno di Serie A. Alla vigilia dell'impegno con i granata, l'allenatore italiano è intervenuto in conferenza stampa a Castel Volturno

Quest'oggi Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa da Castel Volturno, alla vigilia della partita scudetto con la Salernitana. Come di consueto, l'allenatore si sottopone ai quesiti di diversi giornalisti sui temi caldi (sia tecnici che non) riguardanti la seconda parte della stagione, parte fondamentale in vista del coronamento del sogno scudetto. Impegno fondamentale per la squadra azzurra, a caccia del titolo, il quale potrebbe essere centrato con un'eventuale successo.

La conferenza di Spalletti

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Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore italiano in conferenza stampa: Com'è cambiato il modo di pensare della squadra, considerato anche il posticipo? "Conosciamo da tempo la nostra direzione, non dobbiamo fare inversioni su qualcosa di diverso, da ciò che è già stato stabilito. Dobbiamo proseguire diritto e continuare a fare ciò che abbiamo svolto fino ad adesso. Poi ci sono cose che non controlliamo, superiori a noi e ci adeguiamo. Saremo pronti a giocare la partita domani con tutte le nostre forze. Vogliamo giocare". Quale sarà l'ultimo pensiero di oggi? "Sarà lo stesso di sempre, anche se questa è la sfida estrema per noi e per la città. Da molto tempo vogliamo giocare queste gare e vivere queste nottate. Dobbiamo viverle allo stesso modo di sempre, avendo chiaro ciò che bisogna fare in campo e nella preparazione per la partita". Pensieri sulle posizioni avversarie? "Non abbiamo affidato al prefetto il fato del nostro campionato o la nostra idea di gioco o la volontà di rendere felici delle persone, le quali ci aspettano col fiato sospeso per vedere il nostro pullman. Per cui non abbiamo fatto nulla come squadra, anzi abbiamo modificato il nostro lavoro settimanale. Dobbiamo accettare questo per quello che sappiamo e vediamo è dipeso dal dare sicurezza. Anzi, se dovessimo vincere lo scudetto, dovrò far leva si questo discorso. Davanti avremmo un avversario molto forte, il quale è reduce da otto risultati utili consecutivi. A vederli da fuori, la società granata è proiettata nel futuro, il presidente sta svolgendo un ottimo lavoro. La città ama la sua squadra. Noi faremo ciò che dovevamo fare oggi e quello che faremo domani". A quale ciclista può essere paragonato il Napoli? "È la volata finale, dobbiamo farci trovare pronti. Abbiamo calciatori abili anche nel ciclismo, perché abili a procedere in solitario. Ma il collettivo, l'idea di squadra, è stato apprezzato da tutti. Anche in questo caso sarà così, vogliamo portare in fondo questa cosa. La nostra squadra è forte tutta insieme". Quale messaggio Elmas ha lanciato alla squadra? "Mi auguro abbia mandato un bel messaggio in settimana ai Radio Kiss Kiss. Non se gioca... Non volevamo sbagliare la volata finale, ma non dipende solo da noi. Non auguro alla Lazio di perdere, l'odio verso gli altri non sarà mai uno strumento per difendere ciò a cui vogliamo bene. La gara di domani è rilevante, però che non possa essere determinante lo so benissimo". È difficile complimentarsi nel calcio italiano? "Non devo rispondere a nessuno. Il nostro campionato l'abbiamo costruito in modo corretto, secondo il desiderio della nostra città e l'amore dei tifosi. Pensiamo alla tifoseria in queste gare, perché è giusto che abbia la soddisfazione di vedere giocare un gruppo di calciatori serio e rispettoso. Sono stati fondamentali in questo percorso emozionante". La mentalità mostrata dal Napoli nella ripresa con la Juve è quella giusta? "La squadra è entrata bene in campo, abbiamo fatto ciò che dovevamo anche nel primo tempo. Nella ripresa, avendo percepito i cambi della Juve, ho raccandato la squadra circa le lo loro ripartenze. Abbiamo fatto gol e vinto una gara fondamentale. A noi ha fatto comodo di avere sempre lo stesso aggiornamento e di fare sempre la medesima cosa". Cosa significherà per Luciano la vittoria dello scudetto? "Fino a che ci mancherà un punto, non avremmo vinto nulla. Siamo vicini perché abbiamo vinto una gara importante, ma mancano ancora dei punti. In seguito vedremo cosa si verificherà, non possiamo prevenire nulla. La tensione è nella stessa direzione, di vincere queste sfide senza nessuna dispersione a livello di pensieri. Quando mi sono confrontato con i miei figli, dissi loro che non si sarebbe potuto non andare. Poi chiaro che bisogna vincere, abbiamo solo una possibilità di uscirne gioiosi e vincenti. Dobbiamo fare questi punti e poi vedremo cosa fare". Scudetto contemplato? "Tutti i ragazzi percepiscono ciò che c'è intorno, ciò che si sono costruiti gara dopo gara, è entusiasmante. Anche voi giornalisti percepite il momento. Ma l'allenatore deve trasferire questo entusiasmo e questa fiducia in modo leale, soltanto se si ha un pensiero corretto nei confronti della squadra. Abbiamo lavorato al massimo delle nostre possibilità senza rimorsi, sfruttando tutto il tempo disponibile. Se si vuole dimostrare di voler bene, bisogna dedicare il tempo, questo è lo strumento per dimostrare l'affetto. Ho dedicato tutto il tempo al Napoli, diventa dunque agevole per me svolgere questo operato. Non sarei convinto di aver svolto un buon lavoro, se facessi in questo modo. Dipende dai valori posseduti e dalla disponibilità offerta".

Luciano è emozionato per domani? "Sono sempre emozionato, da quando sono partito, anche domani. Ci sono tante cose belle da vivere come questa. È una sfida che va vinta". Lo scudetto una soddisfazione ulteriore per aver interrotto l'egemonia del Nord? "È un valore in più per il campionato degli azzurri. È un super ringraziamento che dovremmo fare a loro per il percorso svolto, fondamentale per la svolta finale". Cosa percepisce dal lieto fine di questa storia? "Dobbiamo ancora giocare delle partite, non conosco la reazione ad un gol determinante per quella felicità. Sono cose estreme, le quali vanno vissute nella verità e nell'accaduto. Si guarda le reazioni al gol di Kvara a Torino, non mi sono mosso...". Qual è l'idea della città di Napoli? "È una città energica, a volte folle, che sia molto teatrale e filmata di cose non essenziali. Da un mio punto di vista, è l'opposto. Sono queste cose la realtà che i napoletani vivono nel profondo. La qualità di mandare dei messaggi attraverso degli spettacoli...". Come vive questa solitudine da uomo primo? "Non sono mai solo, la mattina scendo con Ciro in macchina... Prima si diceva che da tutte le parti abbiamo tentato di vincere e non ci siamo riusciti. Ho avuto un bel trascorso, a volte mi è stato ricordato di non aver mai vinto. Se questa attesa e questa difficoltà riscontrata in altri contesti poi sono valse a far sì che questa situazione l'avrei potuta vivere con il Napoli, sono molto contento".

Qual è il segreto di questo Napoli? "Ho trovato dei ragazzi con la mia stessa fame. Anche loro sono alla ricerca di qualcosa da raccontare a loro familiari e ai posteri. Per fare cose eccezionali, bisogna fare cose eccezionali. Se saranno bravi, questa potrebbe essere una storia da raccontare. Questi calciatori sono perfetti, umili e disponibili ad ascoltare. Dal punto di vista dell'allenatore, mi ha sempre fatto piacere vedere l'amicizia nata all'interno del gruppo. E questo mi rende orgogliooso perche è si è verificato all'interno di questo spogliatoio". Un ulteriore messaggio da dare alla squadra dopo la vittoria con la Juve? E che gara sarà domani? "Non ho tentato di dire nulla. Poi si fanno sempre della analisi in base a diverse circostanze. Abbiamo dovuto fare dei discorsi differenti dal campo da gioco. Sousa è una persona colta, parla diverse lingue, possiede una grande cultura calcistica. Sa cosa vuole che faccia la sua squadra in campo. Conosco anche Morgan e la sua qualità. Di Iervolino ne parlano tutti, come presidente emergente. Sarà una gara complicata domani, al di là dello spostamento. Dovremmo farci trovare pronti a superare queste montagne rocciose. Dovremmo o perforarle o aggirarle. È un derby per entrambe le squadre, c'è una moralità professionale". Dormirà stasera prima della gara? "Dormo poco solitamente. Sarà necessario essere più leggeri, un aggettivo il quale sssomiglia bene al modo di stare in campo. Bisogna essere leggeri ed esecutivi al momento opportuno, l'abbinamento di questi due aspetti è fondamentale". Qual è il minus di questa squadra? "Tutti i calciatori della rosa sanno calciare le punizioni ma in modo differente. Se riuscissimo.a vincere questa partita, bisogna saper vincere anche dopo la gara nel comportarsi correttamente. Tutti domani avremmo i figli per la città e quando qualcuno mette a rischio la loro incolumità, non si può fare una cosa simile. Usiamo il buon senso, non rischiando tutto, perché potrebbero essere pagate delle conseguenze. Il calcio è dei bambini e loro devono festeggiare".