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Spalletti in conferenza: “Osimhen leader, Di Lorenzo degno erede di Koulibaly”

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Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza, commentando la vittoria degli azzurri contro il Sassuolo in campionato. Spalletti in conferenza “Bisogna esaltare le qualità di due giocatori...

Domenico D'Ausilio

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza, commentando la vittoria degli azzurri contro il Sassuolo in campionato.

Spalletti in conferenza

Spalletti in conferenza: “Osimhen leader, Di Lorenzo degno erede di Koulibaly”- immagine 2
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"Bisogna esaltare le qualità di due giocatori fortissimi, di Mario Rui abbiamo già detto che è un professore con la palla tra i piedi per le scelte di gioco che fa. È un professore anche nel trovare le posizioni che creano imbarazzo di chi va a prenderlo tra gli avversari. Ha un piede importante, quando mira la corsa del compagno gliela mette precisa dove sta andando e non dove sta. Di conseguenza non permette, se il compagno ha preso un vantaggio sull'avversario, di farglielo perdere. Di Lorenzo ha tutte queste qualità e poi ha due cosce così. È forte di testa, è stato fatto capitano perché come disponibilità ed interesse al gruppo e ai risultati di tutti è quello che riesce a gestire anche determinate situazioni, anche nello spogliatoio. È il classico erede perfetto di un ex capitano come Koulibaly. Poi ha forza, corsa profonda, qualità".

Sul gol di Osimhen

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"Osimhen leader? Mi sembra stia facendo passi in avanti, ha margini di miglioramento evidenti: quelle sue possibilità e suoi guizzi dove arriva più in là e rende possibile ciò che non è possibile per altri giocatori. Sul primo gol aggancia con una spaccata da ballerina e la mette dentro prima che la palla si rialzi e prima dell'intervento dell'avversario: è stato veloce e preciso qualitativamente. Poi Victor non si è levato tre volte la maglia stasera, chissà quanto se la sarebbe voluta levare: si sarebbe fatto espellere con tre gialli".

Sulle squadre contro il Napoli

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"Alle squadre che giocano contro il Napoli viene dato anche l'Oscar di quelli che hanno fermato la serie di vittorie del Napoli, si preparano il doppio. Quando vinci una serie di partite devi mettere in più sempre qualcosa ed essere più bravo di quanto tu non lo sia stato già. Nessuno ti dà niente, devi rifare sempre tutto".

Sulla vittoria più bella

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"La vittoria più bella è poter allenare il Napoli, il sentimento di questa città per questo gioco, per la creatività che hanno: tutti sapevamo che cantano bene, dovevamo farli esprimere di nuovo. Noi quando andiamo sotto la curva è un momento bellissimo, si cerca durante le partite di arrivare a quel momento".

Sul Sassuolo

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"In alcuni casi il Sassuolo non s'è guadagnato le chance, ha grandi potenzialità se non gestisci la partita e ci assomiglia molto come squadra. Ricercava sempre l'uomo libero, in alcuni momenti siamo stati lenti e poco precisi nel far girare la palla: tutto questo però ci ha permesso di far vedere che portiere è Meret, da questa partita ne esce ancora più convinto delle potenzialità che ha. Ci ha permesso di portare a casa lo zero alla voce reti subite".

Sui tifosi e i complimenti

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"Lo stadio canta 'Un sogno nel cuore?". Tutti sappiamo che i nostri tifosi la cantano bene la loro canzone, dovevamo fare delle cose che permettesse a loro di ricantarla con piacere. Quando si va sotto la curva è un momento bellissimo, loro ci mettono ancora di più per questo motivo e questo ci rende felici. I complimenti fanno piacere, ma questo ti crea difficoltà nella gestione di certi momenti. Chi ti dice che a 'Roma puoi solo vincere' sono quelli che ti vogliono male, perché la Roma è una squadra forte come il Napoli. Ho visto troppi titoli come quello lì, che servono a fregarti".

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