SPACCIO AL SAN PAOLO
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Spaccio al San Paolo. Il Mattino: "Come le Vele di Scampia tra hashish, marijuana e coca"
L'approfondimento de Il Mattino sullo spaccio di stupefacenti al San Paolo
Lo stadio come piazza di spaccio. In parole povere è stato questo il pensiero espresso, senza nemmeno troppi giri di parole, da Aurelio De Laurentiis in occasione del forum indetto dal Corriere dello Sport sulla situazione del calcio italiano.
Non è sicuramente un mistero che sugli spalti qualcosa accada, in tal senso, nel corso dei 90': c'è chi fa uso di stupefacenti leggeri e chi invece piuttosto commercia sostanza. Tuttavia non ci sono mai state azioni concrete contro i colpevoli. Se ne parla, ma non si passa mai a indicare nomi, cognomi e fatti con tanto di testimonianze.
Le indiscrezioni non sono mai state seguita da riscontri investigativi o giudiziari.
A tal proposito scrive Il Mattino: "Gli spinelli vanno e vengono nei 90 minuti di gioco. Anni fa ci fu qualche «gola profonda», all'interno delle sigle del tifo organizzato, che parlò anche di spaccio: e cioè di cessione di bustine di hashish e marijuana, ma anche di «pallini» di coca vendute peraltro a buon mercato, un po' come avveniva nelle peggiori piazze di spaccio delle Vele di Scampia: 25 euro a dose. Eppure l'indiscrezione non è stata accompagnata mai da alcun riscontro investigativo e tanto meno giudiziario. E però è un fatto che la droga riesce a entrare tranquillamente nello stadio di Fuorigrotta. E che, spesso, costa ormai anche meno di un biglietto di curva.
Il fenomeno della presenza di droghe in alcuni settori del tifo ultrà è ben noto: ma solo sotto forma di consumo. Questo vuol dire che ancora non si hanno riscontri su episodi di cessione di sostanze stupefacenti."
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