Siamo onesti. Premettendo che tutto può succedere, specie nel mondo del calcio e che sottovalutare l'avversario è di per sé l'anticamera di una sconfitta, pescare dalla prima urna lo Shakhtar Donetsk in un magma di corazzate pronte a sfoggiare l'artiglieria pesante, non può che essere positivo in chiave passaggio del turno.
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Siamo onesti. Premettendo che tutto può succedere, specie nel mondo del calcio e che sottovalutare l
Siamo onesti. Premettendo che tutto può succedere, specie nel mondo del calcio e che sottovalutare l’avversario è di per sé l’anticamera di una sconfitta, pescare dalla prima urna lo Shakhtar Donetsk in un magma di...
Il fascino del Santiago Bernabeu o dell'Allianz Arena di Monaco di Baviera non è lontanamente paragonabile alle "cupe" atmosfere dello Stadio Metalist di Donetsk (che tuttavia resta un fortino dei "minatori" e che pertanto va affrontato con il giusto piglio).
Dal punto di vista strettamente tecnico, lo Shakhtar non è squadra che, almeno in linea di principio, sembra in grado di impensierire troppo questo Napoli.
Il tecnico Paulo Fonseca (portoghese) propone un calcio offensivo, con un 4-2-3-1 votato all'attacco. Chissà che non segua le orme di Favre (allenatore Nizza) modificando l'assetto tattico prima di incontrare il Napoli.
In difesa, il terzino destro Srna (capitano) è l'unico calciatore che vanta un certo pedigree internazionale.
Sul fronte opposto occhio a Ismaily. Il brasiliano è abile in fase di spinta, più vulnerabile invece, in quella di recupero palla.
Potrebbe comunque impensierire Hysaj che tende a soffrire i giocatori che hanno gamba e qualità tecniche.
A centrocampo l'altro brasiliano, Fred (squalificato nel 2015 per ragioni di doping), è un calciatore da tenere in debita considerazione.
Le statistiche dicono che l'ex Internacional de Porto Alegre segna un gol ogni sette gare e non è poco per un centrocampista.
In attacco, se per numeri "spaventa poco" il centravanti argentino Facundo Ferreyra, bisogna certamente tener sotto controllo l'estro del brasiliano Bernard, il numero 10. L'ala sinistra potrebbe, con l'ausilio del poc'anzi citato Ismaily, dar luogo a una catena mancina dove il tasso tecnico non è trascurabile (occhio a Hysaj che non ha iniziato la stagione nel migliore dei modi).
Nel complesso, l'estrazione della prima fascia non poteva essere più "benevola" per i colori azzurri.
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