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Serie A – Il PAGELLONE del 2018: dominio Juventus, bene Napoli e Inter. Le romane potevano fare di più

Serie A – Il PAGELLONE del 2018: dominio Juventus, bene Napoli e Inter. Le romane potevano fare di più

Ecco il PAGELLONE di fine 2018 con tutte le squadre di serie A

Redazione

Fine anno, tempo di bilanci sull'anno appena trascorso anche per la serie A. Ecco il PAGELLONE squadra per squadra:

JUVENTUS 9 - Chiedere di più era obiettivamente difficile. Vince tutto in Italia per l'ennesima volta con numeri da record, fa l'affare del secolo in estate comprando il miglior calciatore del pianeta, e arriva al giro di boa a +9 sulla seconda, con 17 vittorie e 2 pareggi in 19 gare. Record in Europa di punti totali, in trasferta e di gol. Restano due talloni d'Achille: la Champions League e qualche vittoria non limpida alla luce del sole compreso l'ultimo scudetto...

NAPOLI 7,5 - Azzurri a -9 da una Juventus stratosferica, molto più potente dell'anno scorso. Ancelotti, fin dal suo arrivo, ha rivitalizzato molti giocatori e ha insegnato al Napoli a domare le pressioni ed a vincere anche le cosiddette gare 'sporche'. Anche il processo di 'europeizzazione', se così possiamo chiamarlo, sta ben procedendo, nonostante l'uscita da un girone di ferro con PSG e Liverpool.

INTER 8 - Fare meglio di ciò che ha fatto era obiettivamente difficile, aiutata da un pizzico di fortuna che a volte non guasta mai. I primi mesi dell'anno sono difficili, la squadra gira poco e non vince spesso, poi la svolta. Arriva in Champions dopo lo spareggio-pazzo con la Lazio, anche per demeriti altrui. L'obiettivo massimo però è raggiunto, così come la nuova stagione la vede con un agevole terzo posto.

LAZIO 6 - Squadra pazza e ibrida, capace di vittorie e crolli imprevedibili. La Champions persa nel finale è immeritevole e clamorosa per quanto mostrato durante la stagione. Al di là dello spareggio con l'Inter, per arrivare nella massima competizione per club bastava vincere a Crotone contro una squadra che adesso rischia la serie C. La nuova stagione la vede al quarto posto più per demeriti altrui che per meriti propri, ma è sempre lì. Se l'obiettivo è esserci allora è in linea, se è raggiungere i traguardi meno.

MILAN 5,5 - Nonostante il +6 in classifica dopo 19 giornate rispetto alla scorsa stagione, i rossoneri erano chiamati a fare di più, soprattutto dopo il cambio di proprietà e l'acquisto di un calciatore come Higuain. Il 4o posto dista un solo punto, ma se non si fossero sprecate molte partite con le piccole, ora si parlerebbe di assalto all'Inter per il terzo.

ROMA 5 – A Trigoria si aspettavano molto di più in questa stagione ed invece sono arrivate una serie di sconfitte inaspettate che hanno portato Di Francesco ad un passo dall’esonero. Ora, nelle ultime 4 partite, con 3 vittorie ed una buona prestazione con la Juventus, la squadra sembra essersi ripresa e i giallorossi sono ad un passo dal quarto posto. Monchi però a gennaio è chiamato a riparare alcune lacune sul mercato.

SAMPDORIA 7 - La squadra di Giampaolo sta dimostrando grande gioco e forza. Sconfitta immeritatamente dalla Juventus nell'ultima giornata. Prima veniva da tanti risultati di fila con un Quagliarella semplicemente strepitoso, con 8 gare consecutive in rete e già 12 gol nella classifica marcatori. Il difficile verrà nel girone di ritorno quando sarà chiamata a confermarsi in quelle posizioni.

ATALANTA 8 – Gli orobici avrebbero meritato un 10 in pagella se non fosse stato per l’eliminazione ai preliminari di Europa League ed il pessimo inizio di campionato. E’ da metà novembre però che Gasperini ed i suoi hanno invertito la tendenza e ora hanno un rendimento da club in lotta per la Champions League. Vantano al momento anche il miglior attacco della Serie A.

TORINO 6 – Il mercato più dispendioso della storia granata, come afferma il presidente Cairo, è stato un mezzo disastro. Perché, se da un lato troviamo le ottime scoperte di Meité, Aina e Djidji, dall’altro vediamo come sono stati spesi oltre 25 milioni per Zaza e Soriano che fino ad ora si sono rivelati autentici flop, soprattutto il centrocampista. Nonostante ciò il Toro è tra le squadre meno battute del campionato e sono in piena corsa per l’Europa.

FIORENTINA 6 - La Viola, dopo la grande tragedia per la morte di Davide Astori, è sempre stata una delle favorite per la zona Europa League, ma ha troppi alti e bassi. Il dramma ha compattato la squadra e l'ambiente, ma qualcosa in più si poteva fare. Nessuna è scappata ed è ancora tutto in gioco, per il girone di ritorno Pioli dovrà eliminare qualche errore di troppo, soprattutto di inesperienza, dei suoi giovani calciatori.

SASSUOLO 7 - De Zerbi ha dato un gioco spettacolare alla propria squadra, continuando quanto di buono aveva fatto a Benevento, finendo per essere accostato a sua maestà il Barcellona! La realtà neroverde è di quelle importanti, con punti presi anche contro qualche big. Il sogno Europa resta tale vista la folta concorrenza, ma questa squadra può provarci.

PARMA 9 - Meglio dei modenesi, sicuramente hanno fatto i ducali. La squadra non solo è stata promossa in A con un finale di stagione emozionante (con tre promozioni dalla D alla A in tre anni) ma si è riaffacciata nella massima serie da protagonista. Sopra di molto alla quota salvezza (ad occhio e croce mancano 10-12 punti al traguardo), può addirittura fare qualche pensierino europeo.

GENOA 5,5 – Ballardini era partito bene, grazie anche alla scoperta di mercato del presidente che ha portato in dono Piatek (attualmente a 13 gol), salvo poi essere clamorosamente esonerato e tutt’ora le spiegazioni restano poco chiare. E’ arrivato Juric, protagonista di un autentico disastro, esonerato anche lui. Ora sulla panchina c’è Prandelli che sembra aver dato un’identità alla formazione che mostra segnali di ripresa.

CAGLIARI 5,5 – I sardi, guidati da Maran, nonostante vari acciacchi di Pavoletti e il grave infortunio di Castro, si tengono a galla nella medio bassa della classifica. Qualche punto in più e avrebbero potuto meritare la piena sufficienza.

UDINESE 4.5 - Un mercato difficile, con qualche scoperta (Pussetto) ma troppe incognite hanno portato i friulani a vivacchiare tra la zona retrocessione e quella immediatamente sopra, per tutto il 2018. Con la vittoria contro il Cagliari le cose sono leggermente migliorate, ma il rischio resta. Contando la storia recente e il gioiellino della "Dacia Arena", questo club merita di più.

SPAL 6,5 – Un inizio da primi posti in classifica, si ricordano anche i titoloni dei quotidiani ad omaggiare la formazione spallina. Poi una serie di alti e bassi, con sconfitte incredibili e vittorie sorprendenti. La zona retrocessione è a 4 punti di distanza e, nonostante le premesse di inizio stagione, si è in linea con gli obiettivi.

EMPOLI 6,5 - Pronti via! L’Empoli vince la prima contro il Cagliari mostrando un gioco divertente, ma è tutta un’illusione perché dopo quella prestazione i toscani calano tremendamente. A ridosso della 12esima giornata viene quindi chiamato mister Iachini, famoso per le sue imprese-salvezza, che cambia radicalmente la situazione. Da penultimo posto, ora si trovano al 17esimo, ma se continuano su questo rendimento non dovrebbe essere difficile scampare la retrocessione.

BOLOGNA 4 - Situazione difficile quella felsinea, ampiamente pronosticabile dopo il mercato della scorsa estate. Un allenatore sempre sulla graticola (Inzaghi) che è il minor responsabile della situazione, solo due vittorie (contro Roma e Udinese) di cui l'ultima a fine settembre. La squadra non ha calciatori di spessore, i limiti tecnici sono evidenti, l'ottima prestazione di Napoli può essere un ottimo inizio ma occorrono innesti urgenti dal mercato. Il rischio retrocessione è vivo e reale.

FROSINONE 4,5 – Un ritorno in Serie A dopo due anni, il nuovo stadio e un mercato vivace non sono riusciti a mettere in evidenza una realtà in crescita. Non tutte le colpe le ha Longo, ma per lui è arrivato l’esonero. Baroni, nuovo tecnico, dopo due pareggi, ha regalato la prima vittoria al Chievo ultimo in classifica.

CHIEVO 4 - I clivensi hanno vissuto un'annata difficile, tra la salvezza guadagnata solo all'ultima gara e l'estate turbolenta che ha messo in discussione la serie A. Massima serie che rischiano seriamente di perdere dopo anni, visto l'ultimo posto e il distacco dalla zona-salvezza. Solo nell'ultima giornata è arrivata la prima vittoria stagionale ma il cambio di passo dopo i disastri di D'Anna e Ventura, si è avuto con Di Carlo. I punti strappati a Roma, Napoli, Lazio e Inter sono un buon viatico, la squadra tecnicamente non è la più povera della competizione, ma bisogna invertire il trend e correre tanto nel girone di ritorno per provarci.

Tony Sarnataro e Mattia Di Gennaro

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