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Sconcerti: “Il Napoli ha fatto un’impresa, ma il Liverpool è una grande squadra comune senza fuoriclasse”

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Sconcerti al Corriere della Sera: "Il Napoli ha fatto un'impresa, ma il Liverpool è una grande squadra comune senza fuoriclasse"

Redazione

Mario Sconcerti, nel suo editoriale per l'edizione odierna del Corriere della Sera, si è soffermato sulla vittoria del Napoli contro il Liverpool e sulle quattro vittorie delle squadre italiane in questo turno di Champions:

"La sorpresa è l’Inter a sei punti dal Tottenham, fra le uniche cinque squadre a punteggio pieno in Europa, ma l’impresa è del Napoli che riesce a battere e dominare il Liverpool. Sono partite che prendono in contropiede le idee del calcio, soprattutto quelle per cui gli inglesi sono sempre più forti di tutti perché sono i più ricchi e i più seguiti nel mondo. In realtà oggi i grandi movimenti del calcio sono tutti molto vicini perché mancano i giocatori che facciano davvero differenza. Il Liverpool è una grande squadra comune, come il Napoli. Ha giocatori importanti ma non fuoriclasse, tranne forse Firmino e Salah, ma il Salah di altri momenti. Non è una colpa del Liverpool, è solo il momento storico che mette le grandi squadre quasi tutti alla pari. La mancanza di fuoriclasse pareggia in buona parte le differenze economiche, non sai più chi comprare. Sia come sia, il Napoli ha meritato tutta l’importanza della sua vittoria. Ha creato gioco nel primo tempo, ha creato occasioni nel secondo, giocando un calcio veloce, aggressivo, mai banale, una partita da vera squadra europea. Gli anni in Champions di Benitez e Sarri hanno costruito esperienza, oggi il Napoli è un avversario forse più adatto al torneo che al campionato perché non ha più il respiro lungo, ma sa giocare meglio la grande partita. E non è obbligato a trovarsi sempre la Juve davanti. L’Inter intanto mette a sei punti il Tottenham, si prepara cioè a un'altezza imprevista nella corsa. C’è nel suo gioco una crescita lenta ma sicura, come una presa di coscienza un po' rocciosa che va però sempre oltre l’avversario. I cambiamenti non sono mai epocali, sono continui. Tutto gira comunque intorno all’estro colorito di Nainggolan, da quando è entrato lui alla terza di campionato, solo vittorie tranne il Parma. Mescolando tutte le carte delle prime due giornate viene fuori una superiorità abbastanza chiara della Juve, appena davanti al Barcellona dove Messi fa ancora tanta differenza. È tutto il nostro calcio che sembra tornare a compiere un salto di qualità, su quattro squadre, in otto partite, ben sei successi e una sola sconfitta, contro il Real Madrid. Sta cambiando qualcosa. Forse nelle altre, ma perché dovremmo sottilizzare?"