In diretta a “ Un Calcio alla Radio”, trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia, è intervenuto Giuseppe Savoldi, ex calciatore del Napoli:
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Savoldi: “Milik classico centravanti d’area. Ma Mertens non lo lascerei mai fuori”
Savoldi: "Milik classico centravanti d'area. Ma Mertens non lo lascerei mai fuori", i dettagli
“Nel Napoli di Vinicio non ha funzionato, perché Vinicio non era contento perché l’addio di Clerici, che poteva formare con me una coppia d’attacco eccezionale. Lui era uno di quelli che lavorava molto come prima punta. Poteva creare spazi per i miei inserimenti. Vinicio era già dispiaciuto quando andò via. Non fu scontento per il mio arrivo, ma per l’addio di Gringo. Questo ovviamente mise dei problemi all’interno della squadra. Lo constatai dopo qualche giornata, non lo vedevo sereno..
Milik o Mertens? Milik è il classico centravanti moderno, quello che tutti vorrebbero perché sa fare tutto. Bravo nel gioco aereo, bravo nel palleggio, bravo palla a terra, ma se vogliamo allargare il discorso dipende dal tipo di gioco che vuoi fare e da come vuoi sviluppare la tua azione tattica. Mertens io non lo lascerei mai fuori dalla mia formazione.
4-4-2? Se fai giocare Mertens come punta che ruota intorno a Milik che gli crea spazi potrebbe far bene. Ho fatto l’allenatore per 15 anni so che non c’è un modulo vincente, ma un modulo intelligente che ovviamente dipende dal tipo di gara che vuoi fare. Quali mediani sceglierei per un 4 4 2 offensivo, con Insigne e Callejon sugli esterni? Mi coprirei. Quindi opterei per Allan che è un incontrista e uno tra Diawara e Rog. Lascerei fuori Hamsik? Ancelotti ha il problema della scelta, il Napoli ha una rosa di qualità.
Perché non continuare con il 4 3 3 di Sarri? Il fatto che Sarri abbia conseguito tanti risultati dimostra quanto sia stato intelligente. ha lasciato l’impostazione di calcio e di gioca ideata da Benitez. L’intelligenza è stata quella di confermare questo senza stravolgerla più di tanto. Torino? Ci sono secondo me due gol di differenza se vediamo le qualità dell’organico. Ci sono delle partite in cui il Napoli calcia in porta 20 venti volte e sbaglia come a Belgrado, ma in una partita normale quella partita gli azzurri avrebbero vinto 4-5 a 0. Piazzamento del Napoli? Penso dietro la Juventus. Qui possiamo aprire un discorso lungo. Uno dei discorsi che si possono fare è che la Juve gioca male ma vince sempre perché sa che una partita si può giocare male e vincerla. Il Napoli non ha ancora capito questo. Sarri giocava troppo bene, ma non bisogna giocare sempre troppo bene. A volte basta giocare male e vincere”.
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