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Saurini: “L’esonero mi ha fatto male, ma resto legato al Napoli. Sarri? Ho imparato tanto da lui”

Saurini: “L’esonero mi ha fatto male, ma resto legato al Napoli. Sarri? Ho imparato tanto da lui”

Saurini a CRC: "L'esonero mi ha fatto male, ma resto legato al Napoli. Sarri? Ho imparato tanto da lui"

Redazione

L'ex allenatore della Primavera del Napoli, Giampaolo Saurini, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc, ecco quanto evidenziato:

Sull'esonero dalla Primavera del Napoli:“L'esonero mi ha fatto male. Ho subito il contraccolpo, ora mi riposo per ripartire. Come tutte le cose c'è un inizio e una fine. Un ciclo che era terminato, ma resterò sempre legato a questa società. Ho avuto tante soddisfazioni, vivo a Napoli e ho un legame forte. Venerdì sarò al San Paolo a vedere la partita".

Sulla lotta scudetto:"Il Napoli non è diverso dal passato, ha una solidità tale che consentirà di vedere una partita straordinaria. Con il pareggio non cambia nulla per la Juve, se vince sarebbe un grosso problema per la squadra di Allegri. Sarebbe il là per vedere un Napoli vincente alla fine".

Su Mertens e Higuain: "Mertens ha dimostrato di essere un top player. Higuain non lo scopriamo, sarebbe bello vederli in campo tutti e due. L'argentino sarà convocato, non so se giocherà".

Su Gaetano:"Un giocatore dalle grandi possibilità. Giocare nel napoli, in prima squadra, però, non è semplice. E' di un grande livello, ha colpi e numeri per diventare un giocatore vero. Dovrà fare lo stesso percorso di Luperto e Roberto Insigne per poter crescere e tornare alla base. Gaetano è un giocatore che se sta bene può giocare ovunque. Io lo facevo giocare interno di centrocampo, ma ha fatto anche la prima punta. Non è una questione di ruolo, ma di testa. Ha i colpi per diventare un grande giocatore".

Su Scarf:"E' venuto con me ad inizio stagione, faceva un po' di fatica ma è cresciuto nel tempo".

Su Sarri:"Ho avuto un rapporto bellissimo con lui. Siamo stati tantissime volte in contatto. Ci si confrontava, ma la disponibilità e l'umilità che lo contraddistingue sono la cosa che più mi ha colpito. Nelle tre ere Mazzarri, Benitez e Sarri ho imparato tanto e preso il meglio di loro".