Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha vinto la 35esima edizione del Trofeo Maestrelli. Al Teatro Verdi di Montecatini, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Tv Luna:
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Sarri al Trofeo Maestrelli: “Onorato di questo premio. Innamorato di Napoli, devo tutto ai tifosi”
Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha vinto la 35esima edizione del Trofeo Maestrelli. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di Tv Luna.
"Mi fa grande piacere ricevere questo premio per il nome che porta: è una grande onore riceverlo".
Dispiaciuto per l'aria di rassegnazione dopo il sorpasso bianconero?"Con l'Inter abbiamo tenuto tutto sotto controllo. Non abbiamo vinto e ci ha lasciato l'amaro in bocca, ma questo vuol dire che ci stiamo abituando e stiamo abituando tutti che il Napoli merita di stare lassù"
Napoli che vince di misura sembra poco spettacolare:"Abbiamo una strada da perseguire. Per caratteristiche e mentalità non possiamo vincere non giocando bene".
L'affetto della Curva B: "Il rapporto tra lo stadio e las quadra semrpre stupendo. Con me sempre speciali, il pubblico di Napoli non ha eguali. Ricevere un attestato così è emozionante, mi sento in debito. L'unico modo per sdebitarmi è dare tutto fino all'ultimo giorno".
Si sdebiterà rinnovando?"E' un finto problema perché il contratto c'è. Se ci sono tutte le condizioni, si rinnoverà. L'amore per questo pubblico è enorme e voglio dargli sempre il 101%, se mi accorgo che non riesco a dare tutto, saluterò. Spero sia possibile ovviamente. Se ti senti in grado di dare il 101% devi continuare altrimenti devi avere il coraggio di fare un passo indietro".
Il traguardo si avvicina, come si sente?"Onorato di essere alla lotta finale con una squadra che domina da sette anni consecutivi. Quattro anni fa ero in Serie B, quindi non mi preoccupo. La Juve non patirà l'impegno in Champions, è una squadra abituata a giocare cos' tanto, poi ogni stagione è diversa".
C'è un aspetto da migliorare nel tuo Napoli?"Ho chiesto tutto ai ragazzi e me lo stanno dando. Stanno giocando al 101%, non devo chiedere altro. Il gruppo è disponibile e devo solo ringraziarli".
Sosta importante per la prossima partita?"Le soste sono per noi allenatori, i giocatori vanno in giro per il mondo con viaggi massacranti. Noi riavremo tutti giovedì e avremo la partita sabato addirittura. Non c'è riposo né preparazione".
Scontro diretto con la Juve decisivo?"Dirlo oggi è impossibile, dipende da come si arriverà allo scontro diretto. A questa media punti basta avere due settimane di defaiance per annullare lo scontro diretto".
C'è un altro Sarri in giro per l'Italia:"Credo ce ne siano tanti e spero usciranno allo scoperto per mettere in mostra le proprie idee. Ho fatto tanti anni di dilettanti e ho visto allenatori forti ma sfortunati, poi ho giocato a livello professionistico e visto allenatori scadenti".
Assalto al palazzo?"Significa che se fosse per me scalerei subito la classifica. Sappiamo che è difficile contro una squadra come la Juve che domina da sei anni. Siamo felici di aver tenuto lo scudetto aperto fino a marzo".
Hamsik?"Attualmente è con la Slovacchia. Penso che farà delle visite con loro e domani mattina farà ritorno a Napoli. Non è un infortunio grave ma nemmeno di due giorni
Semplici?"Quando lo vedrò prenderò volentieri un caffè con lui. In passato ci incontravamo spesso perché allenava nel mio paese e veniva spesso a casa mia. Prenderei un caffè volentieri anche con Allegri, anzi lo abbiamo già preso e lo rifaremo se ci incontreremo ancora".
Sugli applausi del San Paolo a Reina:"I tifosi sanno con chi hanno a che fare. Reina è una grande portiere e questo conta fino a un certo punto. E' un ragazzo straordinario. Reina darà il suo 101% fino a fine anno, poi andrà dove deve.
Ti senti più Maradona o Che Guevara?"Maradona a Napoli è idolo assoluto, sarebbe una bestemmia paragonarsi a lui".
Astori? "Quando arrivai a Napoli stavamo per tesserarlo, poi ci fu un problema con i diritti d'immagine e non se ne fece più nulla. Mi chiamò per specificare i motivi del rifiuto. Ogni volta che ci abbiamo giocato contro è sempre venuto negli spogliatoi a parlare cinque minuti con me. Quella mattina è stato un vero inferno".
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