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Sarri: “Stagione ottima ma sfortunata. Il futuro sono le prossime due, non so se il ciclo è finito”

Sarri: “Stagione ottima ma sfortunata. Il futuro sono le prossime due, non so se il ciclo è finito”

Maurizio Sarri ha commentato la gara di oggi del San Paolo e il futuro del Napoli e della panchina azzurra.

Redazione

Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, ai microfoni di Sky Sport ha analizzato il pareggio per 2-2 contro il Torino:

"Il pubblico è grande. Penso che nessun giocatore o allenatore possa volere qualcosa più di questo. Per una partita che aveva poco da dire a livello di classifica vedere 50000 persone è bellissimo".

E' momento di bilanci, che manca? "Al di là del dispiacere per non aver fatto contento un pubblico così straordinario, bisogna essere lucidi: il Napoli sotto certi punti di vista non è attrezzaro per competere con la Juventus. Quindi abbiamo fatto un campionato straordinario ma sfortunato. Nel giro di quattro minuti siamo andati dalla possibilità di andare sopra a trovarci a -4 dopo la sconfitta di Firenze. Sfortunati anche per i doppi infortuni di Milik e Ghoulam. Oggi abbiamo preso il palo numero 17 o 18 della stagione. Se devo essere lucido e partire da una base reale, dobbiamo essere contenti di quello che ha fatto questa squadra".

Qual è il suo stato d'animo pensando al futuro? "Dobbiamo fare due grandi partite, non dobbiamo considerare il nostro campionato finito. Dobbiamo cercare di sfondare il muro dei 90 punti e mi arrabbierò moltissimo in queste due settimane, poi abbiamo dieci giorni per pensarci. C'è un contratto e una clausola, vedremo che succederà. Il presidente mi ha dato l'opportunità di allenare il Napoli che era la mia squadra da bambino e chiunque vuole questo. Se lui è contento io sono contento, se non è contento mi dispiace. Le sue esternazioni sono riflessioni ad alta voce, poi torna ad essere come prima".

Sul futuro pensa solo alle prossime due partite o pensa che il ciclo sia finito? "Per me contano le ultime due partite, poi se il ciclo è finito sta alla società dirlo. Se si vendono 6-7 giocatori, il ciclo è finito".

Si può migliorare c'è bisogno di lavoro o di intervenire sul mercato? "Non lo so, questo è un gruppo che ha cultura del lavoro e che vuole crescere. Senza i due infortuni pesanti qualcosina in più potevano dare tutti. Gli aspetti fisici sono collaterali e dipendono dalla mente".

In cosa si sente che la Juve è migliore? "Ha fatto un campionato senza mai dare la sensazione di avere flessioni importanti. Se non mollano mai diventa molto dura".