Fabiano Santacroce, ex difensore del Napoli, ha parlato a La Repubblica affrontando il tema dei cori razzisti, che hanno di recente colpito Koulibaly: "Mia figlia allo stadio non la porto. Non mi piace il clima che si respira e di certo non voglio darle questo esempio. Nel 2019 sentire ancora i cori razzisti è allucinante. Il nostro sport, il calcio, mi sembra poco adatto alle famiglie. Purtroppo è così, è una realtà. Anche io sono stato vittima di cori razzisti. A volte non è razzismo, ma stupidità perché si vuole insultare l’avversario a tutti i costi. Io sono nero e quindi è stato preso di mira il colore della mia pelle, ai giocatori del Sud, invece, si fanno i cori di discriminazione territoriale".
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Santacroce: “Non porto mia figlia allo stadio, il razzismo ha colpito anche me. La soluzione è…”
Fabiano Santacroce ha parlato dei cori razzisti, che anche lui ha dovuto subire
SOLUZIONI - "Non possiamo fermare il calcio per queste persone. Che siano 10, 100 o 1000 ma vanno individuate e punite anche con l’arresto. I responsabili devono pagare un prezzo carissimo. Utilizzerei la linea dura seguendo il modello inglese".
KOULIBALY - "Gli ululati razzisti a Koulibaly non mi sono piaciuti, ma il vero fastidio l’ho provato quando i giocatori neri dell’Inter (Asamoah, Joao Mario e Keita, ndr) non sono intervenuti a zittire il loro pubblico. Dovevano prendere posizione".
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