Qualcuno (per la verità anche qualche addetto ai lavori) ha ferocemente criticato Alex Meret dopo il gol segnato da Sanabria. Senza voler essere di parte - perché quando si analizza il calcio è giusto analizzare i fenomeni da tutte le prospettive possibili, al di là di ogni partigianeria - Meret non ha particolari responsabilità sulla rete granata.
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Gli anti-Meret tornano alla carica dopo il gol di Sanabria: occhio al pericolo del «fuoco amico»
Gol di Sanabria, giù le mani da Alex Meret
Il tiro del centravanti è da distanza ravvicinata, ed è molto potente. La conclusione non può che piegare le mani all'estremo difensore friulano che tra le altre cose aveva due uomini parati davanti. Bisogna piuttosto esaltare Meret per due interventi che forse sono sfuggiti ai più (sicuramente a chi è in malafede...). Al minuto 17 il portierone del Napoli si distende su Vlasic. Per intederci, il tanto osannato Pepe Reina - non un fulmine di guerra tra i pali - quel gol lì lo avrebbe preso. Parliamo di un tiro basso, potente e molto, molto angolato.
Altro intervento top al minuto 84
Al minuto 84' Meret si distende su Radonjic e salva il gol del possibile tre a due, gol che avrebbe clamorosamente riaperto la partita. Ma non è mica tutto rose e fiori? Alex potrebbe sicuramente migliorare nelle uscite all'interno dell'area piccola. Non sempre è dominatore assoluto di quella zona di campo. Ecco, quell'aspetto forse è l'unico su cui lavorare alacremente (oltre all'annosa questione del gioco con i piedi, prezioso per la costruzione dla basso). In ogni caso, oggi il numero uno del Napoli e della Nazionale sembra molto più sicuro di se e secondo il parere di chi scrive, minare questo faticoso percorso di "riabilitazione emotiva" è un delitto. A differenza delle tre strisciate, il Napoli non gode del favore dei grandi potentati editoriali. Per difendere lo spalla a spalla di beniteziana memoria - che poi è il segreto del successo in ogni lavoro di gruppo - bisogna innanzitutto prestare attenzione al fuoco amico.
A cura di Giovanni Ibello
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