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Renica: "Le provocazioni del presidente pesano. Perchè non ama Napoli?"

Renica: "Le provocazioni del presidente pesano. Perchè non ama Napoli?"

Alessandro Renica ha parlato del Napoli e del presidente De Laurentiis ai microfoni di Radio Crc

Redazione

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC, è intervenuto Alessandro Renica, in occasione del trentennale dalla Coppa UEFA vinta contro lo Stoccarda:

"Mi ricordo dell'ansia di raggiungere l'obiettivo, non fu troppo semplice. Né con Juve, né con Bayern, tanto meno con la partita di andata con lo Stoccarda. Al ritorno Careca aveva la febbre a 39, è stata una competizione travagliata, ma grazie alla squadra siamo riusciti a tenere duro. Eravamo un gruppo piuttosto unito, era normale vincere per noi, avvolti in un ciclo positivo. Abbiamo avuto sicuramente il piacere di aver alzato una coppa importante, con un percorso del genere, contro squadre veramente importanti. Abbiamo il rammarico di non aver vinto la Coppa dei Campioni. Avevamo la consapevolezza della forza della nostra squadra, ma il Real Madrid era molto più top club, di quanto lo sia adesso e ciò nonostante fu messo alle corde. Sono ancora convinto che se non avesse segnato così presto, il Napoli avrebbe potuto dire la sua, con la forma attuale dei giorni, il Napoli sarebbe potuto arrivare più in fondo.

Parlate tutti i giorni dei tifosi del Napoli, ma anche le provocazioni del presidente pesano. Può anche fare considerazioni giuste quando parla di ciò che avviene negli stadi, ma quando si permette di offendere, anche no. Non riconosce la storia del Napoli, non è un giusto comportamento. Non capisco perché non ami Napoli, bisogna ricordare di essere uniti. Non vuol dire niente 'Vi ho salvati dalla C'. E' un presidente che ha dei meriti, ma come mai ancora non ha fatto un centro per giovani? Nuove strutture? Tutti i top club, con i quali si confronta il Napoli, hanno il massimo dell'innovazione, grandi strutture per ragazzi, per farli crescere, studiare, formarli come uomini".