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Jacomuzzi: “Raspadori mi ricorda un grandissimo bomber della Nazionale”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, Carlo Jacomuzzi, presidente AIOC ed ex direttore sportivo di Napoli ed Atalanta, è intervenuto su Raspadori. Di seguito, un estratto raccolto...

Enrico Esposito

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, Carlo Jacomuzzi, presidente AIOC ed ex direttore sportivo di Napoli ed Atalanta, è intervenuto su Raspadori. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Jacomuzzi su Raspadori

Jacomuzzi: “Raspadori mi ricorda un grandissimo bomber della Nazionale”- immagine 2

Di seguito le dichiarazioni di Jacomuzzi:

Torino? La sua solidità rispecchia le caratteristiche del suo giocatore, che ha da sempre molto temperamento e lo trasmette. Per questo ottiene buoni risultati, dovremo vedere se riuscirà contro il Napoli a dimostrare di aver completato la crescita della sua squadra, chiamata a fare risultato in un campo difficile come il Maradona. Il Napoli però ha riserve di lusso, ha una rosa importante e sono carichi a mille".

Su Raspadori

"Una fortuna che non sia andato all’estero, sta dimostrando di valere questi soldi spesi dal Napoli. Su Scamacca invece ho qualche remora, è Jack la vera stella. Assomiglia a Paolo Rossi come finalizzatore, come movimenti e come intelligenza. I meriti di Spalletti? Sono tanti, gli sta creando spazi e modi di giocare. Ma per Raspadori vanno ringraziati anche i suoi primi allenatori, che gli hanno permesso di sgusciare così bene tra i difensori. Non dimentichiamo che Giacomo ha poi dei compagni di squadra di grande qualità, specialmente Osimhen che attacca la profondità come nessuno nel nostro campionato. Ha tanta umiltà, tanta forza e Raspadori sfrutta questi movimenti".

Su Koulibaly e Kim

"Me l’aspettavo, in Italia è molto diverso. C’è pressione, mentre in Inghilterra si parla della partita solo il venerdì e il sabato. Si gioca al calcio aperti per vincere, non per pareggiare. Bisogna che Kalidou capisca bene gli avversari, conosca bene i compagni e le dinamiche e mostri di nuovo il suo valore. Kim? È arrivato con grande umiltà ed è stato avvantaggiato da questo, ma aveva già esperienza: ha giocato nel suo Paese e in Turchia, un campionato difficile, fisico e giocato in stadi tutti difficili e ostili. Migliorerà ancora, di certo”.

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