Quando noi di Calcionapoli1926.it scriviamo che i media napoletani dovrebbero in qualche modo evitare quello che generalmente viene definito "turpiloquio", lo facciamo perché abbiamo a cuore le sorti dei colori azzurri.
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Quando noi di Calcionapoli1926.it scriviamo che i media napoletani dovrebbero in qualche modo evitar
Quando noi di Calcionapoli1926.it scriviamo che i media napoletani dovrebbero in qualche modo evitare quello che generalmente viene definito “turpiloquio”, lo facciamo perché abbiamo a cuore le sorti dei colori azzurri....
Tuttavia, al di là degli interessi personali... secondo il parere di chi scrive, i colleghi che seguono le vicende di casa Napoli dovrebbero essere sì obiettivi (ovvio), e a contempo evitare di cadere in certe trappole (vien da chiedersi chi sia la preda, chi invece, l'adescatore...). Questo va ben oltre l'appartenenza a determinati colori, perché un giornalista non dovrebbe avere fede calcistica, ma solo riferimenti deontologici, così come del resto l'ordine professionale impone.
Certo è che la forza politica e mediatica del Napoli è praticamente inesistente, basti pensare che il club azzurro a differenza delle milanesi e della Juventus, non ha un grande giornale di riferimento che possa perorare o perché no, dirimere le "cause" del club.
Giusto per completezza espositiva, vediamo ora l'incipit della Gazzetta in merito al caso-Reina e consorte, senza però commentare l'operato dei colleghi che, com'è giusto che sia, seguono le proprie linee editoriali: “Non era semplice rovinare il clima goliardico e festoso della tradizionale cena di fine stagione di martedì sera, eppure all’uscita del locale che ha ospitato dirigenti, staff e calciatori del Napoli la faccia di Pepe Reina e di sua moglie Yolanda era a dir poco corrucciata..."
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