A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Manuel Pucciarelli, ex calciatore dell'Empoli, ed ha parlato degli ex compagni di squadra Zielinski e Mario Rui, oltre che della bellissima stagione del Napoli.
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Pucciarelli: “Zielinski da giovane aveva un difetto. Mario Rui, chi lo criticava…”
Pucciarelli sugli ex compagni Zielinski e Mario Rui
Le parole di Pucciarelli: “Le partite contro il Napoli sono ricordi che fanno sempre piacere perché erano partite molto belle. Lo scudetto? Quest’anno è meritatissimo, non c’è stata proprio stagione per le altre dall’inizio ad ora. Il Napoli meritava lo scudetto anche nell’anno dei 91 punti. Sono contento che si ritrova in questo momento.
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Mario Rui? Mi ricordo bene quando veniva criticato, ma ho sempre avuto fiducia in lui. Ha qualità importanti e per il ruolo che interpreta non ce ne sono tanti che possono essere decisivi col piede che ha lui. Quando non sei ancora tanto conosciuto e arrivi in una squadra con tifosi ambiziosi come il Napoli puoi fare un po’ di fatica all’inizio.
Zielinski? Era molto giovane quando l’ho conosciuto, l’unico dubbio che avevo su di lui era sul fattore psicologico perché sul piano tecnico non si discute. Avevo il timore che potesse non reggere una piazza come Napoli, ma fa delle cose incredibili. Non si può parlare male di quello che fa. Ci sta che possa essere un po’ altalenante nell’arco di una stagione, può succedere ma non me la sento di mettere in discussione Zielinski.
Spalletti? Quest’anno ha stupito tanto il fatto che lui si sia messo a disposizione della squadra che gli hanno messo intorno. Ha creato qualcosa di unico. Si pensa che l’allenatore sia bravo solo se arriva primo e vince, ma bisogna vedere i contesti e la squadra che si ha in quel momento. Prendere una squadra che non è arrivata neanche in Champions League l’anno prima e portarla al secondo posto è come vincere lo scudetto. Spalletti l’ho conosciuto, è una persona eccezionale.
Sarri era un po’ più portato a giocare con i soliti giocatori, il merito di Spalletti è stato quello di coinvolgere un po’ tutti. In pochi hanno fatto poche presenze. Ha fatto quel qualcosa in più che a Sarri è un po’ mancato. Poi se avesse vinto lo scudetto quel Napoli lì non si sarebbe parlato dei ‘difetti’ di Sarri, ma solo del capolavoro. Vedo tante cose in comune tra il Napoli di Spalletti e Sarri, ma soprattutto il migliore calcio in Italia.
Ricordo che Sarri a Napoli all’inizio voleva riproporre il gioco fatto con noi ad Empoli, ma capì che non aveva i giocatori giusti per il 4-3-1-2. Alla prima occasione in cui lo affrontammo da avversario volevamo fare bella figura e un pareggio contro il Napoli fu oro”.
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