Il tweet ha un attimo d'amore per Napoli. ' Sono fiero di essere nero, francese, senegalese, napoletano: uomo'. Da notare: non ' italiano' ma ' napoletano'. Non è passata tutta la notte quando decide. Lo descrivono stanco ma determinato. Gli occhi lucidi di sonno e rabbia. Kalidou Koulibaly, 27 anni, un figlio, 4 lingue e buone letture, valore di mercato 150 milioni, in 9 parole rilancia la sfida al calcio ottuso di un'Italia che degrada nel razzismo. E' atteso dopo la doppia squalifica, ancora una volta a San Siro: 26 gennaio 2019, Milan- Napoli. Qualcuno l'ha suggerito a De Laurentiis tra i primi sms di un mattino mai così carico di dubbi. Ecco, nello stadio degli ululati Koulibaly capitano.
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La proposta di Antonio Corbo “Koulibaly capitano del Napoli”
Il tweet ha un attimo d’amore per Napoli. ‘ Sono fiero di essere nero, francese, senegalese, napoletano: uomo’. Da notare: non ‘ italiano’ ma ‘ napoletano’. Non è passata tutta la notte quando...
Rappresenterà meglio anche Napoli, la cultura antirazzista di una metropoli italiana in controtendenza, ancora fedele a se stessa, accogliente e solidale.
Napoli che rispetta i senegalesi, quieti e indaffarati con i loro poveri commerci, i sacchi in spalla, distanti dalla criminalità.
Koulibaly giocatore simbolo è anche la speranza dei tifosi, vale troppo perchè non rischi di essere ceduto. Ma Inter- Napoli lascia tanti altri perchè senza risposta.
L'interruzione. L'arbitro Mazzoleni non ha mai consultato il funzionario di polizia su una eventuale sospensione. Si è limitato a far diffondere tre annunci dallo speaker. Dopo il fallo di Koulibaly su Politano, si è alzata come un polverone la protesta.
Mazzoleni nella speranza di smorzarla ammonisce il gigante della partita, bersaglio di tutto lo stadio, come dimostrano i rilievi acustici della Procura federale e la conseguente chiusura di tutti i settori per due turni. La cronaca.
Solo dopo l'intervista di Ancelotti, si è capito in quale atmosfera abbia giocato Koulibaly. Sky copre fischi, insulti, cori come le altre tv. Ne deriva un prodotto gradevole ma edulcorato, censurato, incompleto. Ne soffre la cronaca. Ecco perchè è apparso inaccettabile l'applauso del giocatore e corretta l'espulsione di Mazzoleni, che invece conosceva la verità, ed ha preferito ignorarla.
Il precedente. Ignorare, perchè?
Mazzoleni non ha interrotto la partita neanche per un secondo.
Può aver pensato che lo stop avrebbe bollato di razzismo Milano, la città del ministro Salvini, che allontana sempre da sè ogni accusa di alimentare insofferenze ed esclusioni sociali. Ma può aver pensato anche a Claudio Gavillucci, l'arbitro di Latina che fermò per due minuti Samp- Napoli il 13 maggio. Via dalla serie A agli allievi regionali, poi dismesso.
La difformità. Ai vertici del calcio non piace lo stop. Ma non cancellano la norma. Anche ieri sono apparsi dissonanti. Marcello Nicchi, presidente Aia, difende Mazzoleni. Il prefetto Giuseppe Pecoraro, capo degli inquirenti federali, sostiene invece che la gara andava sospesa. Imbarazzante. Il presidente Gravina smentisce il blocco del campionato quando non è neanche sepolto Dedè Belardinelli, l'ultra interista legato al neofascista gruppo ' Blood Honour', ucciso l'altra sera. Un morto ed il crimine non fermano il calcio, figurarsi gli ululati. Il Viminale. C'è molto imbarazzo.
Salvini dirige oggi il summit di Milano. Deve trovare una equilibrata misura per non smentire il questore Marcello Cardona, ex arbitro di A e B, compagno di scuola dell'ex ministro Minniti in Calabria.
Sostituì Antonio De Iesu, tornato a Napoli dopo 8 mesi di indiscusso successo. Cardona ha chiesto via etere blocco delle trasferte degli interisti e curva chiusa fino al 31 marzo. Già, ma una iniziativa così forte si concorda con il Viminale.
Non l'ha fatto. Nè sembra perfetto il piano di prevenzione e controllo, se tutto avviene a 900 metri dallo stadio e tutto sfugge a tutti, manca persino la targa del minivan che uccide Dedè.
La soluzione. Bloccare le trasferte.
L'Inghilterra ritirò i club dalle coppe europee. In Italia sono tutti d'accordo: chiude lo stadio ai tifosi ospiti fa risparmiare soldi al governo del 40- 50 per cento, non riduce gli incassi, elimina ogni rischio di violenza. Tutti d'accordo, nessuno osa. Repubblica.
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