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IL promettente passo avanti è certificato anche dai numeri: due gol subiti in sette ore e mezza di g

IL promettente passo avanti è certificato anche dai numeri: due gol subiti in sette ore e mezza di g

IL promettente passo avanti è certificato anche dai numeri: due gol subiti in sette ore e mezza di gioco, minuti di recupero esclusi. Ma fa notizia soprattutto che il Napoli sia riuscito a tenere la sua porta inviolata in tre delle prime...

Redazione

IL promettente passo avanti è certificato anche dai numeri: due gol subiti in sette ore e mezza di gioco, minuti di recupero esclusi. Ma fa notizia soprattutto che il Napoli sia riuscito a tenere la sua porta inviolata in tre delle prime cinque partite (tra campionato e Champions) della nuova stagione: cominciata a razzo pure per merito della ritrovata solidità difensiva, decisiva per il percorso netto degli azzurri (5 successi su 5) almeno quanto l'invidiabile produzione (13 reti) dell'attacco. Il reparto arretrato ha smesso di essere l'anello debole della squadra di Sarri, come si è visto pure domenica notte nella trasferta dai due volti di Bologna, finita in gloria grazie alle prodezze nella ripresa di Callejòn, Mertens e Zielinski, dopo un primo tempo in cui invece non erano mancati i momenti di sofferenza.

Lo svolgimento della sfida, infatti, sarebbe stato differente senza le parate su Verdi e Destro di Pepe Reina, che che sta riscoprendo gli stimoli giusti per dimostrarsi un leader a tutto tondo, in campo e nello spogliatoio. Finora sono riusciti a infilarlo soltanto Pazzini (su rigore) e Cristante, con un colpo di testa imparabile e da distanza ravvicinata. Insomma, una virata rispetto a un anno fa che ha fatto gonfiare il petto al suo agente, Quilon, che ieri in radio ha detto: 'Ogni volta di più Pepe dimostra di essere uno dei migliori portieri al mondo. E il Napoli, con Reina, è una delle squadre favorite per lo scudetto'.

Allo stadio Dall'Ara c'era pure Aurelio De Laurentiis, per la prima volta al seguito del Napoli in questa stagione. E la sua presenza ha moltiplicato la carica agonistica di Reina, che non si è fatto sfuggire la chance per prendersi una rivincita personale sotto gli occhi del presidente, con il quale continua spiacevolmente a convivere da separato in casa. Il mancato rinnovo del contratto ha infatti ferito nell'orgoglio il campione spagnolo: spingendolo a fine agosto addirittura a un passo dall'addio. Ma il gelo con la società non gli sta impedendo di onorare il patto scudetto con Sarri e i compagni negli spogliatoi, dove la leadership del numero uno è più forte che mai.

Ma Reina vuole vivere da protagonista anche sul campo la sua ultima stagione con il Napoli. L'aveva già dimostrato durante il ritiro, allenandosi con l'impegno e la grinta di un ragazzino: incurante degli acciacchi che lo avevano penalizzato nel corso della passata stagione. Adesso lo spagnolo sta meglio e nelle prime 5 partite ufficiali è tornato a essere un punto di forza della squadra:blindando la porta azzurra. I due gol subiti in 450', Champions compresa, sono un valore aggiunto fondamentale. Per vincere, si sa, non basta avere solo un grande attacco. Repubblica.