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Poteva succedere e per certi versi un passo falso del Napoli era quasi nell’aria, dopo le

Poteva succedere e per certi versi un passo falso del Napoli era quasi nell’aria, dopo le

Poteva succedere e per certi versi un passo falso del Napoli era quasi nell’aria, dopo le 10 vittorie consecutive collezionate nelle precedenti gare ufficiali tra campionato e coppe, a cavallo tra la fine della passata stagione e quella in...

Redazione

Poteva succedere e per certi versi un passo falso del Napoli era quasi nell'aria, dopo le 10 vittorie consecutive collezionate nelle precedenti gare ufficiali tra campionato e coppe, a cavallo tra la fine della passata stagione e quella in corso.

Ma il ko di Charkiv contro lo Shakhtar Donetsk, nella prima giornata della fase a gironi della Champions, ha fatto prendere lo stesso una solenne arrabbiatura a Maurizio Sarri: di pessimo umore durante il viaggio di ritorno degli azzurri dall'Ucraina, che si è concluso quasi all'alba (dopo tre ore di volo nella notte) con l'atterraggio del charter della squadra all'aeroporto di Capodichino.

Il programma di viaggio era già stato stabilito, ovviamente. Con il senno di poi, però, chiudere in tutta fretta la parentesi internazionale ha avuto per i giocatori anche un effetto terapeutico: visto che oggi potranno avere un'intera giornata di vacanza per ricaricare le batterie. Domenica al San Paolo c'è il derby campano con il Benevento e il Napoli dovrà rialzare subito la testa, per rimanere a punteggio pieno e difendere il primo posto in classifica.

Ma Sarri, sbollita l'arrabbiatura, tornerà sicuramente ad analizzare a mente fredda la sconfitta con lo Shakhtar, che complica molto la marcia di Hamsik e compagni verso gli ottavi di Champions. "In Ucraina ci sono stati degli errori e adesso aspettiamo che il nostro allenatore ci spieghi cosa è successo", si è raccomandato con saggezza Lorenzo Insigne, uno dei pochi a salvarsi nei 90 minuti di Charkiv.

Bene anche il brasiliano Allan, che è subentrato dalla panchina e ha avuto un ottimo impatto sulla partita nella mezz'ora finale. "Non discuto mai le scelte del mio tecnico e ho accettato serenamente l'esclusione iniziale. La sconfitta non l'ho invece digerita: questo ko dovrà servirci da lezione per evitare altri passi falsi in futuro".

Buon per Sarri che la chiave di lettura della resa con lo Shakhtar sia abbastanza facile. "C'è stato un inconscio appagamento dopo lo spareggio di agosto con il Nizza: già contro Atalanta e Bologna non avevo visto il vero Napoli", ha ammesso onestamente il tecnico, che alla vigilia della trasferta in Ucraina aveva invano provato a far scattare l'allarme.

Ma anche le sue mosse hanno lasciato a desiderare, per una volta. Non ha convinto infatti la gestione dalla panchina del turn over, con le esclusione iniziale dei due giocatori più in forma del gruppo: Allan e Mertens. Il centrocampo di piedi buoni, con Zielinski e Hamsik tra i titolari, è andato subito in affanno per la mancanza di un incontrista. In attacco, invece, la buona volontà e il rigore trasformato da Milik non sono bastati per rendere indolore la rinuncia al belga.

Al di là dei meriti dello Shakhtar, dunque, il Napoli ha finito per mettersi nei guai pure da solo: complici gli errori da matita rossa commessi da Reina. Il portiere spagnolo era stato decisivo a Bologna, ma in Champions ha di nuovo deluso. Forse avrebbe bisogno di tirare un po' il fiato, come del resto anche Hamsik e Insigne. Probabile che tocchi a loro riposare contro il Benevento, in un derby che gli azzurri devono vincere a tutti i costi per voltare subito pagina e dimostrare che il ko in Ucraina è stato solo un incidente di percorso.

Ma lo spagnolo Callejon lancia un allarme. "Gli avversari ci studiano, avremo bisogno di trovare delle altre soluzioni". Il 4-2-3-1 della mezz'ora finale di Charkiv non è dispiaciuto e in caso di necessità potrà essere riproposto. Sarri di sicuro ci penserà su. Ilsuo primo obiettivo, però, è aiutare i giocatori a ritrovare in fretta il giusto appetito. "C'è stato un calo di tensione, non atletico". In campionato dovrà essere tutta un'altra storia. Repubblica.