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Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro, ha parlato ai microfoni Mediaset

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Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro, ha parlato ai microfoni Mediaset poco prima di Inter-Napoli: “Le parole di Zhang sono quelle di un presidente che vuol esser vicino allo staff e alla sua squadra, sono parole normali per un azionista...

Redazione

Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro, ha parlato ai microfoni Mediaset poco prima di Inter-Napoli: “Le parole di Zhang sono quelle di un presidente che vuol esser vicino allo staff e alla sua squadra, sono parole normali per un azionista che è lontano ma che quando viene vuole far sentire il proprio sostengo".

Sul pranzo con Oriali: "Non posso negare il pranzo ma è vero che ne faccio tanti. Tra ex dirigenti e ex calciatori si fanno tanti incontri, questa è stata un’occasione particolare, ma Oriali è un amico il futuro vediamo dove ci porterà. Io faccio il direttore sportivo non ho il potere di far rientrare o mandar via le persone, mi occupo di calciatori e della prima squadra, cerco di fare il massimo, se mi chiedono consigli dico la mia".

Sul futuro di Pioli: "Se dico quello che penso nessuno ci crede, il problema è che questo tecnico è stato messo in discussione dopo poche partite, sono arrivate le sconfitte e queste voce sono aumentate. Noi crediamo nel suo lavoro e un mese di brutti risultati non possano condizionare 6 mesi di lavoro. L’obiettivo è rientrare in Europa League, poi decideremo, ma Pioli ha tutto per rimanere il tecnico dell’Inter poi valuteremo".

Su Perisic: "Sai benissimo cosa può succedere in una settimana, ha avuto un affaticamento non uno stiramento, un tecnico intelligente sa benissimo che in queste condizioni si corrono rischi, va in panchina, nessuna scelta tecnica, al suo posto gioca un nazionale italiano, poi a gara in corso magari entrerà. In questa settimana abbiamo lavorato sulla testa, dobbiamo parlare di atteggiamenti e convinzioni, cose che per tanto tempo abbiamo avuto, non dobbiamo mai mollare, una volta si diceva dal primo al 95° minuto, ora si dobbiamo parlare di 97 minuti per noi”

REDAZIONE - Luca D'Isanto.