Eraldo Pecci è intervenuto in diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, per parlare di leggende del calcio come Maradona e Socrates e per dire la sua sul momento che stanno attraversando Napoli e Juventus. Di seguito l'intervista.
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Pecci: “Tutto quello che faceva Maradona era magico. Ora il calcio vive un momento particolare, in molti…”
Eraldo Pecci è intervenuto in diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, per parlare di leggende del calcio come Maradona e Socrates e per dire la sua sul momento che stanno...
Pecci su Maradona: "Tutto quello che faceva era magico"
Su Diego Armando Maradona
"La vita va avanti, ma è normale che siamo dinanzi ad un momento particolare quando mancano i geni. Maradona ha caratterizzato la sua epoca. La punizione contro la Juventus? Tutto quello che fanno questi soggetti è magico. Tu sei lì vicino e prendi dei flash. Sarebbe una presa in giro prendersi dei meriti (ride ndr)".
Su Socrates
"Le chiacchere corrono. Arrivò con grandi attese. Io ricordo che arrivò qui e fece fatica ad inserirsi. Quell’anno facemmo un campionato sottotono, ma può succedere. Lo stesso Platini fece fatica ad inserirsi. Solo Zico e Maradona partirono bene. Sui trent’anni arrivò spremuto. Secondo me il vero Socrates in Italia non lo abbiamo conosciuto, ma io ho un buon ricordo della persona. Io ho giocato con i migliori? Sono sicuro che al loro paese dicevano “Io gioco con Pecci” (ride ndr)".
Sulla Juventus
"Adesso non sembra, ma è un progetto che ha bisogno del suo tempo. Non so quale sia il suo progetto, ma quello che vedo in campo è una squadra che non ha un grande centrocampo ed è meno competitiva degli altri anni. È normale una squadra che vince nove scudetti di fila ha bisogno di ricambio e il ricambio ha bisogno di assestamenti".
Sul Napoli
"Vedo una squadra competitiva, che ha avuto dei momenti difficili e ora si sta riprendendo. Quello che contesto è che molti vogliono arrivare quarti. Se si puntasse ad arrivare primi, ci sarebbe più qualità. I primi quattro hanno vinto perché prendono soldi. Quelli che arrivano dietro hanno quasi vinto. I retrocessi prendono i soldi e quindi vincono quasi tutto. Questo non è lo spirito sportivo".
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