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Sousa in conferenza: “Olivera andava espulso, Mazzocchi è da Champions League…”

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L'analisi tecnico-tattica e non solo in conferenza stampa di Paulo Sousa, competente allenatore della Salernitana

Paulo Sousa, tecnico della Salernitana, è intervenuto dalla pancia del Diego Maradona al termine di Napoli-Salernitana. Focus del suo intervento chiaramente l'andamento tecnico-tattico della sfida, nonché le possibilità (elevate) di salvezza della squadra da lui ben guidata. Di seguito quanto integralmente dichiarato dall'ex Fiorentina.

Paulo Sousa in conferenza

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"A inizio partita avevamo deciso di stare bassi e chiudere gli spazi, per poi leggere la partita. Abbiamo giocato l'unica possibile partita contro il Napoli, che nelle transizioni poteva metterci in difficoltà nel primo tempo. Abbiamo interpretato bene e siamo andati a creare difficoltà nel secondo tempo, tenendo il pallone un po' di più come avevamo preparato. Siamo felicissimi per il risultato e per l'umiltà del lavoro che i ragazzi stanno facendo in una settimana difficilissima, siamo orgogliosi e contentissimi. Mazzocchi? Giocatore da Champions, più ha continuità più può essere determinante. Ha fatto una partita incredibile, anche se è stato molto aiutato nei raddoppi. Anche sotto pressione è forte, sa saltare l'uomo e sa essere determinante quando va a puntare e sui cross... è un giocatore importantissimo per noi. Tutti i punti pesano, da quando siamo arrivati ogni punto è importante per la salvezza. La mia espulsione? Ho chiesto scusa all'arbitro, anche se il mio comportamento poteva essere capibile. Olivera poteva essere espulso, bravo Spalletti a toglierlo. La nostra consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre forze ha fatto sì che fermassimo una squadra forte come il Napoli, che merita al 100% il primo posto. A Napoli con un'unione tra piazza, società e squadra si può vincere tutto, come a Firenze...Dia? Fa la differenza perché fa gol! Giocatore sicuramente forte: abbiamo la possibilità di averlo e di tenerlo con noi riscattandolo. Tifosi? Non siamo nessuno senza di loro, sono le anime del calcio. Speriamo di vedere presto infrastrutture più fresche in Italia, qui mancano e ci danno l'opportunità di portare gente e le nuove generazioni. Tutti hanno una passione per la loro squadra e ognuno ha la sua cultura, ma in generale c'è bisogno di tutti per migliorare il calcio italiano.".