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Pasquale Foggia, ex calciatore ed attuale dirigente della Racing Roma, ha parlato ai m

Pasquale Foggia, ex calciatore ed attuale dirigente della Racing Roma, ha parlato ai m

Pasquale Foggia, ex calciatore ed attuale dirigente della Racing Roma, ha parlato ai microfoni di IamNaples per parlare dell’imminente sfida tra Napoli e Cagliari, ricordando il primo match degli azzurri dopo il ritorno in Serie A:...

Redazione

Pasquale Foggia, ex calciatore ed attuale dirigente della Racing Roma, ha parlato ai microfoni di IamNaples per parlare dell'imminente sfida tra Napolie Cagliari, ricordando il primo match degli azzurri dopo il ritorno in Serie A: "Era una giornata molto particolare, perché c’era il ritorno del Napoli in Serie A ed era la mia prima partita contro la squadra della mia città. Io, tifosissimo del Napoli, ero molto emozionato. C’era anche un gran caldo e prima dell’inizio, quando ero in palestra a fare riscaldamento stavo per svenire. Quando ci fu il rigore da battere, ero il primo nella lista dei rigoristi stilata dal mister Giampaolo, la stilò per la prima volta proprio in quella gara".

Sugli azzurri: "La differenza tra il Napoli e la Juventus è l’esperienza che ti danno campioni affermati come i bianconeri e quelli che potrebbero diventarli come quelli che ha il Napoli. L’esperienza in alcune partite fa la differenza, come la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo dove il Napoli ha perso dei punti importantissimi. La Juve è avanti perché fa una politica diversa da quella del Napoli".

Se è mai stato vicino al Napoli:"Nel 2009-10 era tutto fatto. Ci doveva essere uno scambio tra me e Blasi. Mi ricordo che per venire a Napoli rinunciavo a 300 mila euro di stipendi ancora arretrati che dovevo prendere dalla Lazio e dissi al presidente Lotito di non voler quei soldi pur di realizzare il mio sogno di giocare nel Napoli. Poi non ci fu, però, l’accordo tra i presidenti".

Se si rivede maggiormente in Insigne o Mertens: "In Mertens esterno. Insigne preferisce venire dentro per fare degli assist, mentre io preferivo l’uno contro uno e, riguardo alle mie caratteristiche, puntavo di più sulla rapidità, quindi ero più simile a Mertens".

REDAZIONE - Luca D'Isanto.