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Partendo dal presupposto che prima di poter scrivere questo pamphlet si è resa necessaria la sommini

Partendo dal presupposto che prima di poter scrivere questo pamphlet si è resa necessaria la sommini

Partendo dal presupposto che prima di poter scrivere questo pamphlet si è resa necessaria la somministrazione di 10 cc di acqua Serenase e zucchero, ieri al Castellani il Napoli doveva sfatare tre tabù e dimostrare: 1) di poter...

Redazione

Partendo dal presupposto che prima di poter scrivere questo pamphlet si è resa necessaria la somministrazione di 10 cc di acqua Serenase e zucchero, ieri al Castellani il Napoli doveva sfatare tre tabù e dimostrare: 1) di poter vincere a Empoli, 2) di poter trascorrere le ore immediatamente precedenti il pranzo della domenica guardando una partita di pallone e non armeggiando con il cuzzetiello di pane dentro alla pentola del ragù, 3) di poter terminare di guardare il match esattamente nel posto in cui ci si trovava al momento in cui questo era iniziato e non, tanto per fare un esempio, nel reparto di rianimazione del Cardarelli.

Missione compiuta solo in parte, come vedremo. Gli azzurri sono entrati in campo con il piglio giusto. Il piglio giusto per assettarsi a tavola, però, non per vincere finalmente una partita di pallone ad Empoli. E infatti all'inizio il pressing empolese è asfissiante, a tipo operatore del call center all'ora di cena, solo che mentre a quello gli puoi attaccare il telefono in faccia ai difensori dell'Empoli no ed è per questo che la situazione è degenerata.

E che le cose non sarebbero migliorate di lì a poco è parso chiaro quando Mertens, conquistato un fortunoso rigore, menava il pallone direttamente nelle mani del portiere avversario, vanificando il tutto e evitando però nel contempo che dopo Crotone soprattutto i tifosi bianconeri, anche per distogliere un po' l'attenzione sulla faccenda Agnelli-rapporti con la ‘ndrangheta, ci facessero la uallera alla pizzaiola a noi sui rigori inesistenti.

Poi, all'improvviso, tutto è sembrato tornare in ordine. Insigne che fa gol, Mertens che ne fa un altro e Insigne che ne mette dentro un terzo. Solo che nell'intervallo qualcuno deve aver persuaso i giocatori del Napoli che essendo domenica, e essendo per giunta ora di pranzo, le partite di pallone si possono giocare pure a metà ed è così che nella ripresa l'Empoli si è ripreso la scena e il Napoli una caterva di male parole.

Due gol, uno su punizione e uno su rigore, e nel giro di venti minuti lo stravantaggio iniziale azzurro sembrava solo un ricordo. In queste condizioni, non è stato facile portare a casa la vittoria. Ma alla fine i ragazzi ci sono riusciti. E considerato che nel secondo tempo non so' manco scesi in campo io direi che non ci possiamo lamentare. Il Mattino.