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Ogbonna sul razzismo: “È anche modo per colpire rivale più forte”

Ogbonna sul razzismo: “È anche modo per colpire rivale più forte”

I recenti fatti di Milano, con gli ululati razzisti rivolti nei confronti di Kalidou Koulibaly, hanno provocato grande indignazione, soprattutto tra gli addetti ai lavori. Angelo Ogbonna, difensore ex Torino e Juventus, ha commentato...

Redazione

I recenti fatti di Milano, con gli ululati razzisti rivolti nei confronti di Kalidou Koulibaly, hanno provocato grande indignazione, soprattutto tra gli addetti ai lavori. Angelo Ogbonna, difensore ex Torino e Juventus, ha commentato l'episodio sulle colonne de La Stampa. "Mi dispiace soprattutto il fatto che non sia una novità, che certe scene in Italia ormai si ripetano di frequente. La maggior parte delle persone parla di razzismo ma bisogna individuarlo in varie sfaccettature.

Penso che a volte si tratti proprio di maleducazione, di cattivi comportamenti dilaganti. Le faccio l’esempio di Materazzi, per anni diventato «figlio di…» ovunque giocasse proprio dopo la morte della madre. Anche quello era ed è inaccettabile. Nel caso di Koulibaly da una parte può essere razzismo, dall’altra anche la strategia di colpire il giocatore più forte della squadra avversaria. Del resto anche l’Inter ha giocatori di colore: Asamoah, Joao Mario.

Però… Se la maggior parte delle volte viene bersagliato il giocatore nero, significa che qualcosa non va. Ci sono regole magari non applicate. L’Inter stessa dovrebbe fare qualcosa di concreto, le scuse oggi come oggi non bastano più, se le porta via il vento. Lasciare il campo? Andarsene in caso di buu può essere utile, se lo avessero fatto già a San Siro non penso che ci sarebbero stati problemi. Sarebbe stato anzi un segnale forte, lo sarà la prima volta che accadrà“. Tmw.