Non ha alcun bisogno di apparire, gli basta semplicemente essere sé stesso: con un'umiltà che ne esalta ancora di più la grandezza e lo ha fatto sbarcare quasi in punta di piedi sul pianeta Napoli, a dispetto del suo monumentale albo d'oro.
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Con la sua ‘normalità’ il tecnico si è subito inserito nel mondo del Napoli
Non ha alcun bisogno di apparire, gli basta semplicemente essere sé stesso: con un’umiltà che ne esalta ancora di più la grandezza e lo ha fatto sbarcare quasi in punta di piedi sul pianeta Napoli, a dispetto del suo...
È stata sufficiente meno di una settima, scivolata via tra un acquazzone e l'altro nell'imbronciata estate della Val di Sole, per scoprire uno dei segreti dei successi di Carlo Ancelotti, mister 20 titoli, tornato in Italia dopo avere fatto saltare il banco in Spagna, Inghilterra, Francia e Germania.
Ma le vittorie non gli hanno fatto montare la testa e a Dimaro l'allenatore più decorato d'Europa ha subito mostrato il suo volto da "Normal One", mettendo a loro agio con sorprendente naturalezza i nuovi compagni di viaggio che lo affiancheranno nella avventura azzurra: dirigenti, giocatori e i tifosi, con cui conversa appena può. Tra i più sollevati c'è Aurelio De Laurentiis, che aveva vissuto quasi da separato in casa gli ultimi tempi della gestione di Maurizio Sarri ed è entusiasta della scelta fatta.
"Ancelotti è un uomo e un tecnico straordinario", ha infatti raccontato il presidente del Napoli, che non si è perso neppure un giorno del ritiro e sta seguendo molto da vicino l'avvio del nuovo ciclo. Il numero azzurro e l'allenatore fanno coppia fissa fuori dal campo e nelle accese partite di tressette, non solo durante le riunioni di mercato in albergo. Tra i due c'è grande feeling anche dal punto di vista personale, al di là della reciproca stima professionale. E la luna di miele sembra destinata a durare.
Ancelotti ha infatti sposato il progetto Napoli senza remore o retro pensieri. "Certo che sono un aziendalista: conosco le potenzialità economiche del mio nuovo club e ne condivido in pieno le strategie, ma ripeto che sono venuto qui per primeggiare, non a pettinare le bambole...", ha messo subito in chiaro l'allenatore, evitando di nascondersi dietro agli alibi del fatturato e del budget.
Il Normal One ha una missione opposta: trasmettere la sua mentalità vincente all'intero ambiente, convincendo specialmente i giocatori di avere le qualità necessarie per essere protagonisti, in campionato e anche nelle Coppe. Il lavoro psicologico tornerà utile soprattutto per ridare entusiasmo ai più giovani, in disparte nella gestione Sarri. Ieri mattina l'allenatore ha lavorato per un quarto d'ora solo con Diawara, ripetendo con lui i movimenti che si aspetta in campo dal regista.
Il Napoli di Ancelotti avrà un abito diverso, con il modulo di partenza (4-3-2-1) che sarà alternato all'occorrenza con il 4-3-3 e il 4-4-2. Le prime novità che balzano agli occhi sono gli esterni difensivi molto alti, l'utilizzo dei mancini a destra, i movimenti tra le linee degli attaccanti. Ma il pressing e la organizzazione difensiva memorizzate dai calciatori con Sarri non saranno buttate vie, anzi. "Ho trovato una squadra che sa fare già tante cose e questo è un bel vantaggio", ha detto con onestà e umiltà il nuovo allenatore, molto alla mano anche fuori dal campo. È stato lui a rompere il ghiaccio e a mettere a loro agio gli azzurri, che sembravano un po' a disagio davanti a un simile personaggio. Il Normal One canta in dialetto, ha la battuta pronta, non ha chiesto per sé un tavolo riservato per la cena, non fa distinzione tra big e seconde linee. Nessuno come lui sa che un grande gruppo nasce così. (Foto Sscn) Repubblica Napoli.
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