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Cesarano: “ADL è preoccupato, vi spiego il perché”

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

In diretta a Punto Nuovo Sport Show, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Rino Cesarano, giornalista. Ecco quanto, delle sue parole sul Napoli, è stato evidenziato dalla nostra redazione: “Bakayoko? Effettivamente sta...

Giovanni Ibello

In diretta a Punto Nuovo Sport Show, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Rino Cesarano, giornalista. Ecco quanto, delle sue parole sul Napoli, è stato evidenziato dalla nostra redazione: “Bakayoko? Effettivamente sta rendendo poco. Chi lo conosceva, evidentemente si è sbagliato. È venuto meno sul piano fisico. Ha dato davvero poco. Gattuso ha impiegato spesso Demme e poi si è fermato anche lui. A quel punto Gattuso non sapeva chi mettere: non poteva essere né Fabian Ruiz, né Lobotka. Credevano che Lobotka potesse essere importante, che è costato una cifra. Le furie del presidente penso siano rivolte ad affari di questo tipo, che ha reso poco. Loro devono tenere le critiche, non devono reagire in maniera stizzosa.

Le opinioni di Cesarano sul Napoli

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Le critiche ci sono tutte, quando fatte in buona fede. Cambio allenatore? C’è un crocevia importante con il Bologna. La distanza con le altre non è abissale. Stato d’animo presidenziale? Credo sarebbe la mossa della disperazione. Non è che ti assicuri un allenatore pronto per il prossimo campionato. Se non fai risultato con il Bologna hai tre trasferte micidiali. Che fai!? Le affronti con un nuovo allenatore. Credo sia molto preoccupato il presidente.

Ci sono troppe cose che non vanno. Ci sono situazioni che non convincono nemmeno il presidente. Cosa avrebbe dovuto fare?! Manca il sostegno all’area tecnica dopo Verona? Dopo la sconfitta di Verona, dove l’allenatore dice che in campo non ha fatto le cose che avevano provato in settimana, il presidente o caccia l’allenatore o dice all’allenatore che non è contento. Credo fosse una manovra per motivare l’allenatore, che ha reagito male. L’allenatore invece di reagire sul campo, ha reagito con interviste fuori luogo. Ha prodotto un effetto negativo la mossa del presidente. Non voleva destabilizzare, ma dare una scossa per far capire che il club non era soddisfatto. Mi sembra che abbiano reagito solo 3-4 giocatori. A questo punto mettersi nei panni del presidente diventa difficile”.

È qualcosa che incide sull’andamento di un campionato. Chi aveva già pagato viene penalizzato. Questa è la responsabilità che abbiamo. L’Eccellenza? Abbiamo stabilito che il consiglio direttivo della lega nazionale dilettanti ci indicherà i format, dicendo quali squadre vogliono ripartire. Dobbiamo renderci conto di chi ha le possibilità di ripartire che non sarà quelle di queste settimane, dove stiamo andando verso le chiusure, ma le prossime dove speriamo che ci sia una tregua della curva epidemiologica. Il nostro sport è uno sport di contatto e stiamo patendo più di altri.

Stiamo perdendo tanti tesserati e vedremo se poi riprenderanno. Gli abbiamo tolto la parte più bella di questo gioco, forse dovremmo essere bravi ad incentivare campagne sul territorio. Dovremmo cercare di incentivare la ripresa delle società. Le società dilettantistiche stanno patendo tanto. Dal prossimo dpcm ci aspettiamo aiuti per tutto lo sport in generale. Bisogna aiutare la base della piramide sportiva”.