Scelte di Conte nel mirino
—Un’altra fetta del tifo azzurro punta il dito sulle decisioni di Conte. Molti avrebbero voluto vedere un Napoli più coraggioso, soprattutto contro un Torino alla portata. Il 4-1-4-1 scelto dal tecnico è stato giudicato troppo prudente, e in diversi ritengono che l’esclusione iniziale di Lang abbia tolto fantasia e imprevedibilità.Conte è considerato un maestro di mentalità, ma stavolta molti lo accusano di aver “imbrigliato” la squadra, rinunciando al gioco offensivo che il Napoli sa esprimere.
La squadra è apparsa scarica
—Quasi tutti concordano su un punto: la squadra è sembrata stanca, spenta, priva di quella cattiveria che aveva caratterizzato il Napoli dello scorso anno.Si parla di un gruppo meno affamato, più lento e meno compatto. C’è chi teme che la lunga serie di partite e l’imminente Champions abbiano pesato mentalmente, spingendo alcuni giocatori a risparmiarsi. Il finale di gara, con un forcing generoso ma sterile, è stato letto come un segnale di volontà… arrivato però troppo tardi.
Modulo e identità: serve ritrovare equilibrio
—Dai commenti emerge anche un altro tema: il Napoli di Conte sembra aver perso l’equilibrio che lo aveva reso solidissimo la scorsa stagione. Il nuovo assetto tattico convince poco e la sensazione è che la squadra non sia ancora completamente a suo agio. In molti ricordano che, con il vecchio 4-3-3, il Napoli aveva trovato una compattezza difensiva che oggi sembra svanita. La strada è lunga, ma serve ritrovare subito un’identità chiara per evitare che i dubbi si trasformino in problemi più profondi.
Tra rabbia e fiducia: il popolo azzurro resta compatto
—Nonostante le critiche, il tifo napoletano resta fedele e appassionato. C’è delusione, ma anche fiducia nel lavoro di Conte. Il pensiero comune è che questa sconfitta debba servire da lezione, un monito a ritrovare umiltà e fame, le due qualità che avevano reso il Napoli imbattibile nel suo momento migliore. La parola d’ordine è una sola: reazione.
Conclusione
—Non è crisi, ma è un segnale. Il Napoli deve ritrovare intensità, coraggio e convinzione. Gli infortuni pesano, ma non bastano a spiegare tutto: serve uno scatto mentale, prima ancora che tattico. E come sempre, i tifosi, con la loro voce e la loro passione, saranno il termometro più sincero di una squadra che deve tornare a sentirsi grande.
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