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Il Napoli schianta il Torino e scappa: i segreti della vittoria azzurra – Il Mattino

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Il Napoli schianta il Torino: ecco come gli azzurri hanno matato il toro

Raffaele Troiano

Al Diego Armando Maradona, il Napoli di Luciano Spalletti schianta il Torino e scappa verso la vetta solitaria della classifica, in attesa di Atalanta-Fiorentina. L'edizione odierna de Il Mattino, ha elogiato la prestazione degli azzurri, analizzando i segreti della vittoria dei partenopei.

Ecco come il Napoli ha annichilito il Torino al Maradona - Il Mattino

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Di seguito le parole de Il Mattino sulla vittoria degli azzurri:

Partenza Sprint - Il Napoli parte con il piede sull'acceleratore, atteggiamento feroce che mette subìto in difficoltà il Torino che aveva sempre cominciato forte le partite incassando finora una sola rete nei primi tempi, nel recupero contro l'Atalanta. E al 6' gli azzurri passano in vantaggio: Raspadori si abbassa a centrocampo e da lì cambia il fronte di gioco allargando per Mario Rui che scambia con Kvara e pennella un gran cross in mezzo, girato in porta di testa da Anguissa.

Le volate

Il Toro cerca alto di recuperare palla nei duelli uomo contro uomo, ma gli azzurri sono rapidissimi a schivare il contatto fisico e a fiondarsi negli spazi. E così i granata lasciano aperte praterie e gli uomini di Spallettidiventano imprendibili. Il secondo e il terzo gol sono simili, anche se arrivano da due zone di campo diverse, con due volate cominciate all'altezza del centrocampo. Politano lancia Anguissa che va via da solo palla al piede e batte Milinkovic Savic sul suo palo, doppietta del camerunense sempre più decisivo nel Napoli ora anche in termini di gol. Kvara s'invola da solo nello spazio aperto e poi con un sinistro preciso sul secondo palo sorprende il portiere del Toro.

Il movimento continuo

Il segreto sta nel movimento continuo degli azzurri che cambiano di continuo la loro posizione e così il palleggio, orchestrato come sempre alla grande da Lobotka, diventa molto efficace e in questo modo viene saltato il pressing del Toro. Le due mezzali Zielinski e Anguissa funzionano da perfetti incursori lanciandosi in verticale per allungare lo schieramento dei granata. Raspadori invece da centravanti si abbassa ed è anche a lui a ricevere il primo passaggio di Meret per avviare con un tocco spalle alla porta la manovra offensiva degli azzurri.

Le fasce

Il Napoli presidia bene anche le fasce: Politano, recuperato in tempo record, è una furia sulla destra e vince il duello con Lazaro e Di Lorenzo in copertura si accentra su Vlasic, Mario Rui dall'altro lato morde su Singo e lo costringe a stare lontano dall'area di rigore. La fase difensiva funziona bene e Kim si conferma un muro chiudendo tutti gli spazi, respingendo tiri (provvidenziale il suo salvataggio su Sanabria) e chiudendo tutte le traiettorie di passaggio con letture sempre giuste. Attento al suo fianco Rrahmani, anche lui determinante con una chiusura a centro area nella ripresa. Meret è chiamato in causa per la prima volta da un tiro insidioso di Vlasic. Il Toro segna sul finire del primo tempo con Sanabria: è l'unico momento in cui per un attimo il Napoli stacca la spina e il centravanti granata di testa sfiora un altro gol.

I cambi

La staffetta annunciata da Spalletti arriva al 20' della ripresa con l'ingresso di Simeone al posto di Raspadori, entra anche Ndombele per Zielinski e va a destra con Anguissa che si sposta da mezzala sinistra. Subito dopo Lozano sostituisce Politano. Il Toro alza il baricentro, aumenta la spinta e la partita resta molto intensa. Espulso Juric (sconfitto per la settima volta su 7 da Spalletti): il tecnico granata protesta in maniera furibonda con l'arbitro Massimi chiedendo un fallo di Mario Rui su Singo. Entrano anche Olivera e Elmas a dieci minuti dalla fine. Il Toro continua ad attaccare, grande parata di Meret su Radonjic, bravo anche Milinkovic-Savic su Lozano. Il Napoli oltre alla grande qualità e alla perfetta organizzazione ci mette anche tanto cuore. E il Maradona fa ancora festa.