Napoli e Roma si sfidano al Diego Armando Maradona. Ancora una volta sarà una partita importante per la classifica finale, anche se non decisiva (siamo solo a gennaio). Mourinho arriva a Napoli con tante speranze per la Champions, data la situazione della Juventus (sia di penalizzazione che tecnica), del Milan e la precarietà dei risultati dell'Inter. Entrambe le squadre tenteranno dunque di fare il massimo, con i padroni di casa che però resterebbero a +10 sulla seconda pure con una sconfitta. Di seguito la cronaca del match divisa per frazioni di gioco.
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Napoli-Roma come l’anno scorso, poi si è girato il Cholito! Osimhen il leader
La cronaca di Napoli-Roma in diretta dallo Stadio Maradona
PRIMO TEMPO
Non è un primo tempo semplice quello del Napoli di Spalletti al Maradona. La Roma va in pressing, talvolta prova addirittura a costruire. Così, dopo 5-6 minuti di buon palleggio per gli azzurri e un bel tiro di Kvaratskhelia parato sul primo palo da Rui Patricio, è la squadra di Mourinho a fare da padrona. O almeno a preoccupare di più l'avversaria. Kim e Meret non si capiscono clamorosamente, il pallone su un colpo di testa prende il palo in modo rocambolesco. Poi ancora qualche errore in uscita, due o tre momenti di incertezza che hanno come conseguenza lo schiacciarsi degli azzurri, che poco spesso riescono a trovare sbocco su Osimhen. La Roma scala bene su ogni portatore di palla e ostruisce i passaggi, ma trova poco Dybala e per questo in costruzione non riesce ad essere più incisiva di quanto si dovrebbe per concretizzare il suo buon momento. Allora ci pensa il Napoli: Mario Rui e Kvara inventano uno scambio fulmineo (complice anche l'equivoco braccetto-quinto sul lato destro giallorosso), il georgiano si inventa un cross di sinistro e la palla arriva a Osimhen. Osimhen si stacca come suo solito dalla marcatura e fa un-due-tre: fulmine secco sotto la traversa. Rui Patricio piegato, 14esimo gol in Serie A per il nigeriano e ottavo assist per il georgiano. Tripudio puro al Maradona, da cui scaturiscono 20 minuti di buona gestione e qualche altra occasione sparsa. Benissimo Orsato, sicuro di sé e pronto in ogni evenienza. Bene anche Meret, chiamato in causa a fine primo tempo su un altro errore di Kim (incerto in costruzione, ma qui si trattava di un rimpallo. Benissimo invece nelle chiusure alte su Dybala). La prima frazione si conclude su calcio d'angolo per la Roma, in mischia pericolosa.
SECONDO TEMPO
Meglio la Roma nella ripresa. Si ribalta il quadro della partita: Mourinho prova a palleggiare e trovare linee di passaggio interessanti, il Napoli ripiega, scala e cerca la ripartenza. I giallorossi sono più pericolosi soprattutto da corner, con Meret costretto agli straordinari così come tutta la difesa. Straordinari in più casi Rrahmani e Kim, con il Napoli che però con il tempo si abbassa un po' troppo e fa fatica a ritrovare il gusto del gioco come d'uopo e come anche da necessità per rendere. Spiccano in questa condizione i velocisti come Lozano e Osimhen. Il messicano dà un pallone clamoroso a Kvaratskhelia (poi sostituito) che sbaglia il controllo e non batte a rete. Sempre l'ex PSV con un gran tiro in 3 contro 2 impegna Rui Patricio. Il pareggio meritato per la Roma arriva (ancora) da El Sharaawy al 74' su un cross che taglia l'intera area di rigore. Subito Spalletti cambia il tridente. Spalletti ha ancora ragione: è Giovanni Simeone il plus rispetto al Napoli dell'anno scorso. È ancora la panchina che decide. L'anno scorso stessa gara, pareggio nel finale e fuoco spento. Ma questo è il Napoli affamato del 2023, che ha dimostrato di avere 22 calciatori affamati anche a +10 punti sul secondo posto. Nel finale 6 minuti di recupero, un'occasione per Raspadori e tanta intensità, confusione. Baccano. Felicità.
A cura di Mattia Fele
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