Il Napoli non può lamentarsi del sorteggio, e su questo tifosi e addetti ai lavori sono tutti d'accordo. Va detto però, tanto per usare un eufemismo, che in seconda fascia c'erano squadre certamente più abbordabili rispetto al Manchester City di Guardiola, che - con ogni probabilità - costituiva con il Barcellona l'avversario più temibile in ottica Napoli.
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Il Napoli non può lamentarsi del sorteggio, e su questo tifosi e addetti ai lavori sono tutti d’a
Il Napoli non può lamentarsi del sorteggio, e su questo tifosi e addetti ai lavori sono tutti d’accordo. Va detto però, tanto per usare un eufemismo, che in seconda fascia c’erano squadre certamente più abbordabili...
Sarà dunque Sarri contro Guardiola, due filosofie calcistiche a confronto, due idee di gioco estremamente affascinanti, votate all'esattezza, alla precisione chirurgica dei movimenti, alla devozione verso il particolare.
Entrambi i tecnici praticano il "culto del dominio". Sono alla guida di squadre "maschie", nel loro dna c'è la sopraffazione tecnica e territoriale dell'avversario.
Il City è una squadra che può mettere in grande difficoltà il Napoli (e questo è abbastanza evidente), non a caso sono loro i favoriti per la vittoria finale della Premier League.
Le due gare, molto probabilmente, si decideranno a centrocampo. La ragione è presto detta.
Partiamo col dire una cosa molto semplice: lasciare il pallino del gioco nelle mani degli avversari significa suicidarsi.
Sia Sarri che Guardiola hanno delle squadre che attaccano meglio di come difendono. Pertanto, siamo ragionevolmente convinti che l'allenatore degli azzurri saprà trovare le giuste contromisure alle trame di gioco dell'ex Barcellona.
Veniamo ai numeri: il Manchester City ha chiuso lo scorso campionato raddoppiando il numero dei gol subiti (80 contro 39) con uno score di 23 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte.
Il dato "allarmante" però, è un altro. La percentuale relativa alla precisione dei passaggi: 85.5. In casa Skyblues, gli automatismi a centrocampo sono perfettamente rodati. Sarà dunque fondamentale avere la palla tra i piedi (aumentando la qualità dei palleggiatori) e concedere il meno possibile agli avversari.
Il City, pur non avendo vinto il campionato, ha quasi sempre dominato il gioco (una media che va oltre i 60 punti percentuali in relazione al possesso palla).
Veniamo ora ai giocatori, che com'è noto, sono campioni e dunque ben noti anche al grande pubblico:
Guardiola schiera i suoi uomini con un dinamico 4-2-3-1. Da Otamendi a Stones, passando per Walker e Kompany... la prima cosa fondamentale da dire è che i difensori superano tutti di gran lunga il metro e ottanta. Il City, infatti, pur essendo una squadra che gioca palla a terra con rapide triangolazioni (uno dei dogmi del guardiolismo), può - almeno in linea di principio - creare problemi sulle palle inattive, specie quando la retroguardia sale in area di rigore avversaria.
Gli "spauracchi" dalla metà campo a salire hanno quattro nomi: David Silva in cabina di regia (anche se nasce come trequartista), De Bruyne, Gabriel Jesus e l'eterno Aguero.
Occhio al ruolo di De Bruyne. Il belga (a proposito, grande amico di Mertens) funge da play maker aggiuntivo, facendo il verso al lavoro di costruzione del gioco avviato da David Silva. A Fernandinho, invece, è demandato l'annoso compito di recuperare palloni. Ad ogni buon conto, se De Bruyne e Aguero sono dei pericoli ben noti, il Napoli farà bene a non sottovalutare Gabriel Jesus, la cui media gol in maglia City è altissima (7/11).
In definitiva, però, va detto che il confronto tra Guardiola e Sarri, è prima di tutto letterario. Napoli - Manchester City può essere un confronto leggendario. Si torna a scuola, le iscrizioni sono aperte... REDAZIONE - .
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