26 dicembre - 26 gennaio. E' trascorso esattamente un mese per il ritorno del Napoli a San Siro, questa volta contro il Milan di Gennaro Gattuso e dei nuovi acquisti Paquetà-Piatek. All'indomani del Natale gli azzurri uscirono con le "ossa rotte" dal Meazza per l'amara sconfitta contro l'Inter ma ancora più sofferenti per l'ignoranza dei tifosi nerazzurri che decisero di intonare ululati razzisti nei confronti di Kalidou Koulibaly che, alla fine, non resse e si lasciò andare ad un applauso ironico all'arbitro Mazzoleni che decise di espellerlo, applicando, giustamente, il regolamento.
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Napoli, San Siro e le polemiche. Un mese dopo è rewind: niente ululati, è Doveri il protagonista
Napoli, San Siro e le polemiche. Un mese dopo è rewind ma niente ululati, è Doveri il protagonista
Napoli in 10 e Inter in vantaggio. A quel punto saltano i nervi anche a Lorenzo Insigne, che istigato da Keita Balde, fu protagonista di una mezza rissa che portò ancora una volta Mazzoleni ad estrarre il cartellino rosso. Risultato? Napoli sconfitto, in 9 uomini e due giornate di squalifica per i calciatori azzurri. Da qui le reiterate (sino ad oggi) polemiche per la mancata sospensione della gara per cori razzisti e l'incerta interpretazione del regolamento.
La situazione si calma, Koulibaly sconta le due giornate di squalifica e può tornare in campo. Quando? Il 26 gennaio. Contro quale squadra? Contro il Milan, ancora una volta a San Siro. C'è preoccupazione per quanto può succedere dentro e fuori dal campo (soprattutto dopo gli scontri avvenuti in Via Novara con l'uccisione del tifoso interista Andrea Belardinelli). Misure di sicurezza aumentate e orecchie ben aperte per i probabili cori razzisti nei confronti del difensore senegalese del Napoli.
La partita ha inizio e San Siro si mostra molto civile nei confronti del calciatore azzurro, meno per Napoli e i tifosi napoletani. Dalla Curva Sud si levano i soliti cori contro il capoluogo campano e tutti i suoi abitanti. La partita sembra volgere normalmente verso la fine. Dagli spalti ci si gode lo spettacolo, per quanto possano offrire le due squadre. Le occasioni ci sono ma sono poche, entrambe le squadre non incidono. Solo nella ripresa c'è qualche sprazzo di buon calcio ma non basta, sembra scritto lo 0-0.
Come mettere un pizzico di pepe alla partita? E' la domanda che si pongono Ancelotti da un lato e Gattuso dall'altro. Entrano Piatek (all'esordio) e Verdi per dare velocità e imprevedibilità. Ma è ancora poco, non c'è ancora spettacolo. Qui entra in scena l'arbitro: Daniele Doveri della Sezione di Roma 1. Decide di rendersi protagonista e di far aizzare le polemiche, forse non c'è il giusto divertimento senza. Siamo al 90', Fabiàn Ruiz interrompe un'azione di ripartenza del Milan, Doveri fischia: punizione e giallo per lo spagnolo. E' il secondo, scatta l'espulsione. Fabiàn Ruiz reagisce immediatamente con un eloquente: "Ma perché?", restando incredulo. La regia manda il replay, l'espulsione è assurda in quanto l'azzurro tocca prima la palla con la coscia, poi gli sbatte (forse) sulle braccia che tra l'altro sono attaccate al corpo. Iniziano le polemiche. Doveri a questo punto non può scendere dal suo piedistallo, è diventato il protagonista della partita. Se non la fanno da padrone i gol, qualcuno deve far parlare di sé. Manca pochissimo al termine del match e Doveri si gira verso la panchina del Napoli dove c'è un Ancelotti particolarmente irascibile che urla la parola "ca**o", a detta del mister non indirizzata alla terna arbitrale. L'arbitro si avvicina ed espelle anche Carlo.
La gara finisce e il Napoli polemizza per l'assurda espulsione di Fabiàn, mostrando sui social il segno del pallone sulla coscia del centrocampista spagnolo. Nei salotti televisivi e sui network non si fa che discutere della prestazione arbitrale e della non applicazione del VAR. Doveri è finalmente il protagonista della gara. Il Napoli va via da San Siro ancora con le "ossa rotte", per gli uomini piuttosto che per il risultato: non avrà Fabiàn nella sfida alla Sampdoria. Martedì si gioca ancora Milan-Napoli, questa volta in Coppa Italia. Chissà se ci saranno ancora polemiche e altre espulsioni a San Siro.
Di Salvatore Amoroso
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