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Napoli più forte di tutto. Anche la Lazio va ko nel segno di Ghoulam

Napoli più forte di tutto. Anche la Lazio va ko nel segno di Ghoulam

Il Napoli più forte della mala sorte. Archivia la pratica Lazio e omaggia Ghoulam

Redazione

Più forte di tutto. Anche della sorte, anzi, della mala sorte. Il Napoli esce dal San Paolo con l'ennesima vittoria che, oltre ai tre punti, regala un'altra prova di grande maturità: Napoli Lazio termina 4-1 tra gli occhi estasiati di tutti.

LE PREMESSE - Non parte bene questa sfida per gli azzurri: gli uomini di Inzaghi sono attesi in quel di Fuorigrotta e ci si aspetta da loro aria di rivalsa, per il ko dell'andata, e voglia di reagire dopo la sconfitta contro il Genoa. In casa Napoli, invece, l'umore è a terra, perché la notizia dell'infortunio alla rotula di Ghoulam, durante una seduta di allenamento, ha provocato dispiacere nei compagni di squadra, nei tifosi partenopei e non solo. La Juventus ha già vinto, nell'anticipo del venerdì. Ha vinto una gara dominata dalla Fiorentina, ma ha strappato i tre punti con la furbizia e la bravura delle grandi. Poi c'è Mertens a mezzo servizio reduce da una lieve distorsione, Hysaj convalescente da influenza ed Albiol in forte dubbio. A mettere la ciliegina sulla torta ci pensa Chiriches che si ferma (si prospettano quattro settimane di stop), e costringe Sarri a puntare su Tonelli.

GELO - Insomma, le premesse non sono le migliori e al fischio di Banti è inferno vero per Sarri e i suoi. De Vrij, esattamente come all'andata, gela lo stadio, questa volta il San Paolo, e batte un Reina disorientato. La Lazio si carica a pallettoni e comincia ad esibirsi in uno spettacolo degno di una big. Hamsik e compagni subiscono il colpo e si innervosiscono più del dovuto. Si allungano eccessivamente e sbagliano anche gli appoggi più banali. Si comincia a respirare la strana sensazione ormai dimenticata di una sconfitta annunciata. Poi, però, accade quello che solo le grandi squadre possono far accadere. Il cappello dal cilindro, l'asso nella manica, il colpo di genio o fortuna. Le grandi squadre hanno un Jorginho che verticalizza per Callejon. Ed hanno un Callejon che ristabilisce l'equilibrio.

SARRI DALL'ALTO - E il Napoli reagisce. Lo fa Sarri con un'eccessiva foga che gli costa un'espulsione. Ma è appena terminato il primo tempo e il tecnico toscano ha tutto il tempo per sussurrare le parole magiche ai suoi. Nella seconda parte di gara si accomoda in tribuna stampa e si gode il suo gioiellino dall'alto: il Napoli comincia a giocare sul serio. È un'apoteosi di arte contemporanea: ancora Callejon che costringe Wallace all'autorete, poi Mario Rui, ed infine Mertens servito da una giocata sublime di Zielinski. Triplice fischio ed è esattamente come all'Olimpico 4-1.

CUORE - Vittoria importante e romantica, come quell'omaggio prima del match che ha visto gli undici calciatori del Napoli schierati per la foto di rito con indosso la maglia di Ghoulam, il suo numero 31, adagiata sui loro petti, sui loro cuori. Non vi è stato nemmeno un istante in cui non si sia giocato per lui, come dopo ogni esultanza con il 31 composto sulle mani, rivolto alle telecamere, come le parole di Callejon a Premium che dedica la vittoria anche a Chiriches. Come l'ammissione di Sarri che in conferenza parla di quanto l'infortunio dell'algerino abbia scosso tutti. Ma il Napoli c'è, è forte, adesso si vede. Oltre tutto e tutti. E se sarà impresa o no a maggio, a questo punto, importa meno, perché davvero, meglio di così quasi non si può.

FOTO SSCN

REDAZIONE - Roberta Savarese.

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