SONO 14 Le formazioni diverse schierate da Carlo Ancelotti che stupisce per un altro aspetto. Il cambiare uomini, nulla toglie all’anima della squadra, capace di interpretare uno spartito diverso a seconda dei protagonisti e delle loro caratteristiche. Perché – così come l’Ancelotti calciatore nel Milan di Sacchi – Fabian Ruiz e Piotr Zielinski non sono due esterni di centrocampo, ma leggono la partita in maniera intelligente, ballando fra le linee per trovare spazio proprio come piace al tecnico. E poi Insigne-Mertens, la coppia di attaccanti più atipica e difficile da marcare. Perché a Lorenzo, per vie centrali, piace andarsi a prendere il pallone e fare da regista avanzato, con gli esterni che si fiondano in avanti così come Mertens: il sistema camaleontico diventa un 4-2-1-3, dove i numeri puoi girarli come vuoi, ma – per dirla alla Carletto – «tanto non ci azzeccat e mai...». Bello e concreto questo Napoli che da un po’ ha cominciato anche a divertirsi nella fase offensiva.
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